Permettetemi
un piccolo omaggio a Pino Daniele. Poiché esso avviene sul blog di
un politico non posso che cercare di mettere in evidenza il nesso tra
l'opera di un grande artista e le sfide politiche che dobbiamo
affrontare.
Pino
Daniele non è e non sarà mai un fenomeno territoriale, napoletano.
Pino Daniele è di tutti, supera ogni confine. Affermo questo perché
la cifra della sua musica è stata la fusione tra generi, lingue e
culture differenti.
Quando
in "Napule è" dice "Napule è 'na carta sporca e
nisciuno se ne importa” (Napoli è una carta sporca che non
importa a nessuno) non si riferisce solo alla sua città, ma ad ogni
persona. Se pensiamo alla situazione della nostra società quanti
sono quelli che hanno provato sentimenti di abbandono, di
sradicamento, di solitudine per svariate ragioni? Quando dice in
“Terra mia”, altro pezzo meraviglioso: "Nun è overo nun
è sempre 'o stesso tutt'e journe po' cagnà ogge è diritto, dimane
è stuorto e chesta vita se ne va” (Non è vero, non
resta tutto uguale, tutti i giorni può esserci il cambiamento, ma
intanto questa vita se ne va) non si rivolge ai suoi conterranei, ma
alla scelta che ognuno può compiere di usare la propria libertà
contro ogni forma di rassegnazione.
La
musica è un codice universale, con lui lo è stata ancora di più:
quel mischiare la lingua napoletana con la lingua italiana e inglese,
con il blues americano o i ritmi africani, le innumerevole
collaborazioni con ogni tipo di artista, persino i rapper.
Dalle
sue canzoni emerge una strada da seguire, la strada dell’Uomo,
quella per cui ognuno trova il suo destino partendo dalle proprie
origini per poi aprirsi al Mondo.
L'Italia
vive la più grande crisi dal dopoguerra, siamo tutti smarriti alla
ricerca di una via di uscita. Si tratta, allora, di guardare al
nostro passato e fare di quei tratti italici così caratteristici un
ponte verso il mondo, la modernità e la globalizzazione.
Uno
dei suoi ultimi album conteneva un brano speciale, "La Grande
Madre", titolo evocativo di un Principio originario per il quale
mettersi alla ricerca, ricavare da esso energie di rinnovamento e
trovare nuovo slancio.
Dobbiamo
trovare la “Grande Madre”, non fosse altro perché abbiamo nei
confronti di Pino Daniele un debito da saldare di Bellezza e di
Umanità.
Buon
viaggio!
Che mi faccia capire se sono ancora un uomo
O sono un animale
Io mi fermo qui sotto un albero a pensare
Io mi fermo qui con il ricordo più bello che
ho,
Meno male.
Meno male che si alza un po' di vento
Che si alza un po' di vento dall'Africa
Figli di una grande madre
Africa
Una grande madre
Africa
Soldi non ne ho
Non ci sono soldi da guadagnare
Sporchi o puliti hanno un odore strano
Quasi come il male
Ma senza soldi nun se cantano messe
Senza soldi non si fanno scommesse
Senza soldi nessuno ti difende... dipende
Da come si sente un uomo che può ragionare
Meno male che si alza un po' di vento
Che si alza un po' di vento dall'Africa
Figli di una grande madre
Una grande madre
Africa
Una grande madre
Dove me ne andrò? Cerco una grande madre
Africa
Africa
Africa