Parto dalla cava.
RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI PRESTITO IN ZONA CASCINA CESARINA
Il 14 giugno è stata presentata a Regione Lombardia, e per conoscenza anche al Comune di Cassano d'Adda, la richiesta di ampliamento della cava di prestito in zona Casina Cesarina per 480.000 metri cubi.
I
rappresentanti della Bre.Be.Mi. hanno spiegato al Sindaco che
l'esigenza della nuova cava è nata dalla mancanza di materiali per
alcuni lavori complementari alla Bre.Be.Mi, in particolare la riqualificazione della Rivoltana.
Il
materiale inerte doveva essere fornito da una ditta appaltatrice.
Questa
è risultata inadempiente e il consorzio B.B.M. ha rescisso il
contratto con essa individuando in una nuova cava di prestito la
modalità per ovviare al problema.
Di
qui la richiesta alla Regione.
Quest'ultima
è chiamata a stabilire se questo ampliamento sia o meno da
assoggettare alla valutazione di impatto ambientale.
A
giudizio del nostro gruppo e della maggioranza il quantitativo dei
480.000 metri cubi non può considerarsi casuale.
Il
limite fissato dalla normativa per l'obbligatorietà della
valutazione è infatti di 500.000 mc.
Anche
se formalmente è stata presentata come una nuova cava è evidente
che si tratta di un ampliamento di quella precedenta, la quale fu
sottoposta alla valutazione.
Oltre
a ciò sono diversi i motivi per respingere quest'ulteriore danno al
territorio cassanese.
Innanzitutto,
recentemente, la Provincia ha autorizzato nuove cave (non di
prestito).
Oggi
il materiale inerte quindi è presente sul mercato, addirittura per
ben 4.000.000 di metri cubi e va quindi scartato il rischio che
l'opera non venga terminata.
Per
quanto riguarda i costi, è evidente che 480.000 metri cubi di
materiali, in confronto all'investimento effettuato per l'autostrada
e per le opere complementari, sono un'inezia.
Da
questi due primi motivi è facile capire come manchino i due
requisiti fondamentali richiesti dalla legge regionale sulle cave al
di fuori della pianificazione delle istituzioni preposte.
Va
aggiunto che le aree dove vuole effettuarsi l'escavazione sono
considerate dalla Provincia di Milano agricolo strategiche e la
richiesta del Consorzio B.B.M risulta essere anche in contrasto con
la scelta del Comune di Cassano che ha deciso l'ampliamento
dei confini del Parco Adda Nord, ricomprendendovi proprio quelle
aree.
Infine, trattandosi di opere complementari, viene meno anche la vicinanza dal
punto di estrazione.
Per
questi motivi, con la delibera votata, e che naturalmente pubblico di
seguito, il consiglio, all'unanimità, ha espresso la sua contrarietà
all'ampliamento, chiedendo che lo stesso venga fatto dalla Provincia,
e ha rishiesto alla Regione Lombardia di non autorizzare
l'ampliamento richiesto dal Consorzio B.B.M.
Le
ragioni prima elencate sono state esposte dal Sindaco Roberto
Maviglia e dall'Assessore Andrea Gaiardelli anche nella seduta della
Commissione Ambiente della Provincia, la cui convocazione è stata
espressamente richiesta dalla Giunta.
Da
questa seduta si è avuto un primo segnale positivo.
Sindaco e Assessore hanno ricevuto l'adesione unanime, rispetto alle argomentazioni proposte, delle istituzioni presenti.
Sindaco e Assessore hanno ricevuto l'adesione unanime, rispetto alle argomentazioni proposte, delle istituzioni presenti.
Se
ad ogni modo la Regione dovesse ritenere non necessaria la
valutazione di impatto ambientale si passerebbe direttamente alla
fase autorizzativa.
Qualunque
sarà l'atteggiamento della Regione, sono ormai diversi giorni che la
Giunta sta percorrendo ogni strada per evitare l'ampliamento.
Il
nostro gruppo appoggia naturalmente quest'azione e si opporrà in tutte le sedi idonee a questa scelta.
Approfitto in conclusione per dare un aggiornamento circa lo stato dei lavori nella cava
attuale.
Sono
stati cavati 1.600.000 metri cubi (2.489.653
mc il limite).
Tra
settembre e ottobre dovrebbero finire le attività di escavazione ed
entro la primavera si realizzerà la riqualificazione ambientale della
zona.
POFIT
Due sono le scelte della maggioranza che caratterizzano il POFIT di quest'anno:
- un'ottimizzazione della spesa senza minimamente intaccare i servizi offerti alle scuole;
- la richiesta alle scuole paritarie di rendere trasparenti le modalità di utilizzo e le destinazioni del contributo comunale attraverso apposito prospetto fornito dall'Amministrazione.
Per quanto riguarda questa seconda scelta, mi sono incaricato personalmente di portare in maggioranza la questione.
A mio giudizio la relazione fornita all'Ufficio Cultura dalle scuole "Mons. Timoteo Telò" e "Sant'Antonio" non può essere paragonata al dettaglio dei dati forniti dalla scuola pubblica.
La delibera richiede che il prospetto venga presentato entro il 30 settembre per quest'anno ed entro il termine di approvazione del Pofit per i successivi.
Appena verranno presentati provvederò a pubblicarli.
Con questa scelta si è anche osservata la normativa introdotta dalla legge cd. "anticorruzione", che richiede la massima trasparenza nel caso di contributi pubblici.
Riporto il mio intervento in assemblea.
Con esso ho espresso anche una riflessione circa la conformità della realtà del sistema scolastico rispetto all'art. 33 della Costituzione.
Mi auguro che tutte le istituzioni cassanesi la prendano in considerazione nel prossimo futuro.
"Grazie
Presidente,
la
scelta del Comune di Cassano di contribuire al sostegno e
all'arricchimento dell'offerta formativa delle scuole mi rende molto
orgoglioso.
Tra
l'altro questa è una scelta che si ripete da molti anni e credo sia
corretto darle maggiore rilevanza affinchè i cittadini ne abbiano
chiara conoscenza.
Dicevo
orgoglioso perchè penso che l'investimento nella scuola e nella
cultura sia il migliore per realizzare gli obiettivi della crescita
di una comunità e della sua tenuta e coesione.
Da
un punto di vista materiale certo, i risultati di questo tipo di
investimenti non sono evidenti, ma il beneficio sociale è a mio
giudizio massimo.
Per
quanto riguarda le scelte di quest'anno sono due quelle da
sottolineare.
La
razionalizzazione della spesa effettuata anche in questo settore e la
richiesta alle scuole paritarie di un prospetto che renda trasparente
le modalità di utilizzo e la destinazione del contributo comunale.
140.000
euro recuperati attraverso l'opera di ottimizzazione sono un
risultato veramente consistente, soprattutto se si tiene in
considerazione il fatto che i servizi essenziali, non sono stati
minimamente intaccati.
Relativamente
alla seconda scelta, credo che finalmente si vada a realizzare una
parità di trattamento effettiva tra la scuola pubblica e la
paritaria.
Il
dettaglio dei dati forniti dalla prima non può certamente essere
paragonato in alcun modo alle relazioni che le due scuole private
forniscono all'amministrazione.
Voglio
concludere con una riflessione. Credo che tutti i membri del Consiglio siano al corrente del
referendum che si è svolto a Bologna circa il contributo comunale
alle scuole.
Attraverso
il voto i cittadini hanno chiesto all'amministrazione di finanziare
esclusivamente la scuola pubblica.
É
di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio comunale di Bologna è
rimasto comunque fedele alla scelta di sempre, cioè quella di
finanziare anche le scuole private.
Credo
che quest'assemblea si troverebbe a fare la stessa scelta e ciò
perchè il sistema scolastico a Cassano, come in molti altri luoghi
d'Italia, è stato strutturato in modo tale che l'iniziativa privata
completa quella pubblica.
Ripeto
la mia è una riflessione, non voglio minimamente criticare l'operato
delle scuole paritarie, anzi credo che svolgano un ottimo servizio,
un servizio di qualità.
Sono molto pragmatico e dato che la scuola pubblica non riesce a far fronte a tutte le richieste il contributo deve considerarsi giusto.
Sono molto pragmatico e dato che la scuola pubblica non riesce a far fronte a tutte le richieste il contributo deve considerarsi giusto.
Rimane
il fatto che i nostri padri costituenti nella Carta fondamentale
hanno usato, ai commi 3 e 4 dell'art. 33, queste parole:
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (comma 3)
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (comma 3)
“La
legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali
che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai
loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli
alunni di scuole statali” (comma 4)
A
mio parere siamo completamente fuori dal binario delineato dai
costituenti e credo che ogni amministratore debba per il futuro
riflettere su ciò."