La delibera del POFIT (PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA INTEGRATA TERRITORIALE) dello scorso luglio ha introdotto alcune novità circa il finanziamento pubblico delle scuole paritarie.
In particolar modo si è dato mandato, riporto testualmente, "al Responsabile del Settore Pubblica Istruzione, di predisporre e fornire alle scuole paritarie un prospetto uniforme, per l'indicazione delle modalità di utilizzo e delle destinazioni dei contributi comunali, da trasmettere al Comune, per l'anno corrente, entro il 30 settembre e, per gli anni successivi, entro il termine di approvazione del POFIT".
Il punto fu inserito a seguito di una mia iniziativa e trovò il sostegno di tutta la maggioranza.
La documentazione è ora disponibile. Provvedo dunque a pubblicarla.
Entrambe le scuole hanno fornito una precisazione rispetto alla prima risposta. Ciò in quanto, inizialmente, la richiesta del Comune non era stata compresa completamente.
S. ANTONIO
S. ANTONIO (precisazione)
MONS. TIMOTEO TELO'
MONS. TIMOTEO TELO' (precisazione)
sabato 2 novembre 2013
venerdì 2 agosto 2013
PER UNA NUOVA COSCIENZA SOCIALE
L'OTTAVO
VIZIO CAPITALE: L'INDIFFERENZA
Questo
capitolo della rubrica nasce dall'esigenza di ricordare una persona:
don Andrea Gallo.
Ormai
sono passati alcuni mesi dalla sua scomparsa, è indelebile però il
segno che ha lasciato.
Don
Gallo è stato l'esempio di una cultura cristiana veramente aderente
al Vangelo, fatto eccezionale nella nostra Italia.
La
gran parte delle istituzioni ecclesiastiche nostrane, infatti,
rivendicano quotidianamente le radici cattoliche della nostra storia, per poi schierarsi sempre dalla parte del potere e dell'ipocrisia.
È
per questo che la testimonianza del "Gallo" assume un
valore ancor più importante, il simbolo di un cambio di rotta
all'interno dell'istituzione religiosa, che, a mio giudizio, va
sostenuto non soltanto per cambiare la Chiesa, ma l'Italia.
Tra
i tanti messaggi che don Andrea ci ha lasciato c'è ne uno
particolarmente importante per il momento storico che viviamo:
l'indifferenza è un male tanto grave da poter essere definito un
vizio capitale.
L'ottavo
vizio capitale assieme a superbia (desiderio
irrefrenabile di essere superiori, fino al disprezzo di ordini,
leggi, rispetto altrui), avarizia (scarsa
disponibilità a spendere e a donare ciò che si
possiede), lussuria (desiderio
irrefrenabile del piacere sessuale fine a se
stesso), invidia (tristezza
per il bene altrui, percepito come male proprio), gola (meglio
conosciuta come ingordigia, abbandono ed esagerazione nei piaceri
della tavola, e non solo), ira (irrefrenabile
desiderio di vendicare violentemente un torto
subito), accidia (torpore
malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene).
L'indifferenza
non deve essere intesa soltanto come il mancato interesse per ciò
che è comune, l'assenza di partecipazione, ma anche come
l'incapacità di distinguere.
Quest'ultimo è per me il significato peggiore dell'indifferenza perchè porta a fare di tutta un'erba un fascio, a non capire che l'uguaglianza degli uomini sta nella loro diversità.
Quest'ultimo è per me il significato peggiore dell'indifferenza perchè porta a fare di tutta un'erba un fascio, a non capire che l'uguaglianza degli uomini sta nella loro diversità.
Riporto
due brani, il primo di Antonio
Gramsci e il secondo di Erri
De Luca.
Affrontano e approfondiscono questi due aspetti.
ODIO
GLI INDIFFERENTI
di
Antonio Gramsci
Odio
gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi
vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.
L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è
vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza
è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente
nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò
su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che
rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza
l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti,
avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà,
lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare,
lascia salire al
potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra
l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da
alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa
ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità
a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un
enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale
rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi
sapeva e chi
non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni
piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno
o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se
avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò
che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono
partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare
l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo.
E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
INDIFFERENZA
tratto
dal libro "Alzaia" di Erri De Luca
Nel
mio vocabolario personale alla parola “indifferenza” ho scritto:
incapacità di distinguere le differenze.
Indifferenza
non è un infischiarsene del mondo, piuttosto un disturbo della
percezione per cui non si riesce a distinguere la differenza tra
realtà e messinscena. Si assiste da inerti a una violenza, a una
disgrazia perchè si crede di essere a una rappresentazione, gratis,
in cui si è tenuti ad agire da spettatori. E non s'è mai visto uno
del pubblico che salti in palcoscenico per impedire a Otello di
uccidere Desdemona. Chi si crede spettatore si gode lo spettacolo.
L'indifferenza
è un disturbo opposto a quello di Don Chisciotte che s'immischiava
di tutti i fatti e i guai degli altri. Anche lui distingueva male la
realtà, soffrendo però d'interventismo estremo. Irrompe anche in
uno spettacolo di marionette, facendo una strage di pupazzi,
credendoli nemici. Prende lo spettacolo per realtà e mai si contenta
d'essere spettatore. In ascolto dei notiziari televisivi bisognerebbe
sciacquarsi un po' gli occhi con il febbrile collirio di Don
Chisciotte. Sentirsi un po' meno spettatori, un po' meno membri di
una cavalleria errante e irritabile.
Uno
dei verbi di Elohìm nella creazione è “dividere/distinguere”.
“E distinse/divise Elohìm tra la luce e la tenebra” (1, 4), “e
ci fu distinzione/divisione tra acque e acque” (1, 6) e altri
ancora. La creazione procede per divisioni a due, per biforcazioni,
come il sangue dal cuore. Chi non sa distinguere inceppa il lavoro
della creazione che non si è esaurito nei sette giorni.
L'indifferenza è un torto contro il creato, non contro la società.
P.S. Ciao don Andrea, la tua testimonianza è nella nostra memoria e nelle nostre azioni future. Faremo come tu ci hai insegnato: così in terra come in cielo!
CONSIGLIO COMUNALE 30/7/2013
Martedì sera il Consiglio comunale ha votato il POFIT (Piano dell'offerta formativa integrata territoriale) e la contrarietà alla richiesta di ampliamento della cava di prestito.
Parto dalla cava.
RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI PRESTITO IN ZONA CASCINA CESARINA
Il 14 giugno è stata presentata a Regione Lombardia, e per conoscenza anche al Comune di Cassano d'Adda, la richiesta di ampliamento della cava di prestito in zona Casina Cesarina per 480.000 metri cubi.
Parto dalla cava.
RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI PRESTITO IN ZONA CASCINA CESARINA
Il 14 giugno è stata presentata a Regione Lombardia, e per conoscenza anche al Comune di Cassano d'Adda, la richiesta di ampliamento della cava di prestito in zona Casina Cesarina per 480.000 metri cubi.
I
rappresentanti della Bre.Be.Mi. hanno spiegato al Sindaco che
l'esigenza della nuova cava è nata dalla mancanza di materiali per
alcuni lavori complementari alla Bre.Be.Mi, in particolare la riqualificazione della Rivoltana.
Il
materiale inerte doveva essere fornito da una ditta appaltatrice.
Questa
è risultata inadempiente e il consorzio B.B.M. ha rescisso il
contratto con essa individuando in una nuova cava di prestito la
modalità per ovviare al problema.
Di
qui la richiesta alla Regione.
Quest'ultima
è chiamata a stabilire se questo ampliamento sia o meno da
assoggettare alla valutazione di impatto ambientale.
A
giudizio del nostro gruppo e della maggioranza il quantitativo dei
480.000 metri cubi non può considerarsi casuale.
Il
limite fissato dalla normativa per l'obbligatorietà della
valutazione è infatti di 500.000 mc.
Anche
se formalmente è stata presentata come una nuova cava è evidente
che si tratta di un ampliamento di quella precedenta, la quale fu
sottoposta alla valutazione.
Oltre
a ciò sono diversi i motivi per respingere quest'ulteriore danno al
territorio cassanese.
Innanzitutto,
recentemente, la Provincia ha autorizzato nuove cave (non di
prestito).
Oggi
il materiale inerte quindi è presente sul mercato, addirittura per
ben 4.000.000 di metri cubi e va quindi scartato il rischio che
l'opera non venga terminata.
Per
quanto riguarda i costi, è evidente che 480.000 metri cubi di
materiali, in confronto all'investimento effettuato per l'autostrada
e per le opere complementari, sono un'inezia.
Da
questi due primi motivi è facile capire come manchino i due
requisiti fondamentali richiesti dalla legge regionale sulle cave al
di fuori della pianificazione delle istituzioni preposte.
Va
aggiunto che le aree dove vuole effettuarsi l'escavazione sono
considerate dalla Provincia di Milano agricolo strategiche e la
richiesta del Consorzio B.B.M risulta essere anche in contrasto con
la scelta del Comune di Cassano che ha deciso l'ampliamento
dei confini del Parco Adda Nord, ricomprendendovi proprio quelle
aree.
Infine, trattandosi di opere complementari, viene meno anche la vicinanza dal
punto di estrazione.
Per
questi motivi, con la delibera votata, e che naturalmente pubblico di
seguito, il consiglio, all'unanimità, ha espresso la sua contrarietà
all'ampliamento, chiedendo che lo stesso venga fatto dalla Provincia,
e ha rishiesto alla Regione Lombardia di non autorizzare
l'ampliamento richiesto dal Consorzio B.B.M.
Le
ragioni prima elencate sono state esposte dal Sindaco Roberto
Maviglia e dall'Assessore Andrea Gaiardelli anche nella seduta della
Commissione Ambiente della Provincia, la cui convocazione è stata
espressamente richiesta dalla Giunta.
Da
questa seduta si è avuto un primo segnale positivo.
Sindaco e Assessore hanno ricevuto l'adesione unanime, rispetto alle argomentazioni proposte, delle istituzioni presenti.
Sindaco e Assessore hanno ricevuto l'adesione unanime, rispetto alle argomentazioni proposte, delle istituzioni presenti.
Se
ad ogni modo la Regione dovesse ritenere non necessaria la
valutazione di impatto ambientale si passerebbe direttamente alla
fase autorizzativa.
Qualunque
sarà l'atteggiamento della Regione, sono ormai diversi giorni che la
Giunta sta percorrendo ogni strada per evitare l'ampliamento.
Il
nostro gruppo appoggia naturalmente quest'azione e si opporrà in tutte le sedi idonee a questa scelta.
Approfitto in conclusione per dare un aggiornamento circa lo stato dei lavori nella cava
attuale.
Sono
stati cavati 1.600.000 metri cubi (2.489.653
mc il limite).
Tra
settembre e ottobre dovrebbero finire le attività di escavazione ed
entro la primavera si realizzerà la riqualificazione ambientale della
zona.
POFIT
Due sono le scelte della maggioranza che caratterizzano il POFIT di quest'anno:
- un'ottimizzazione della spesa senza minimamente intaccare i servizi offerti alle scuole;
- la richiesta alle scuole paritarie di rendere trasparenti le modalità di utilizzo e le destinazioni del contributo comunale attraverso apposito prospetto fornito dall'Amministrazione.
Per quanto riguarda questa seconda scelta, mi sono incaricato personalmente di portare in maggioranza la questione.
A mio giudizio la relazione fornita all'Ufficio Cultura dalle scuole "Mons. Timoteo Telò" e "Sant'Antonio" non può essere paragonata al dettaglio dei dati forniti dalla scuola pubblica.
La delibera richiede che il prospetto venga presentato entro il 30 settembre per quest'anno ed entro il termine di approvazione del Pofit per i successivi.
Appena verranno presentati provvederò a pubblicarli.
Con questa scelta si è anche osservata la normativa introdotta dalla legge cd. "anticorruzione", che richiede la massima trasparenza nel caso di contributi pubblici.
Riporto il mio intervento in assemblea.
Con esso ho espresso anche una riflessione circa la conformità della realtà del sistema scolastico rispetto all'art. 33 della Costituzione.
Mi auguro che tutte le istituzioni cassanesi la prendano in considerazione nel prossimo futuro.
"Grazie
Presidente,
la
scelta del Comune di Cassano di contribuire al sostegno e
all'arricchimento dell'offerta formativa delle scuole mi rende molto
orgoglioso.
Tra
l'altro questa è una scelta che si ripete da molti anni e credo sia
corretto darle maggiore rilevanza affinchè i cittadini ne abbiano
chiara conoscenza.
Dicevo
orgoglioso perchè penso che l'investimento nella scuola e nella
cultura sia il migliore per realizzare gli obiettivi della crescita
di una comunità e della sua tenuta e coesione.
Da
un punto di vista materiale certo, i risultati di questo tipo di
investimenti non sono evidenti, ma il beneficio sociale è a mio
giudizio massimo.
Per
quanto riguarda le scelte di quest'anno sono due quelle da
sottolineare.
La
razionalizzazione della spesa effettuata anche in questo settore e la
richiesta alle scuole paritarie di un prospetto che renda trasparente
le modalità di utilizzo e la destinazione del contributo comunale.
140.000
euro recuperati attraverso l'opera di ottimizzazione sono un
risultato veramente consistente, soprattutto se si tiene in
considerazione il fatto che i servizi essenziali, non sono stati
minimamente intaccati.
Relativamente
alla seconda scelta, credo che finalmente si vada a realizzare una
parità di trattamento effettiva tra la scuola pubblica e la
paritaria.
Il
dettaglio dei dati forniti dalla prima non può certamente essere
paragonato in alcun modo alle relazioni che le due scuole private
forniscono all'amministrazione.
Voglio
concludere con una riflessione. Credo che tutti i membri del Consiglio siano al corrente del
referendum che si è svolto a Bologna circa il contributo comunale
alle scuole.
Attraverso
il voto i cittadini hanno chiesto all'amministrazione di finanziare
esclusivamente la scuola pubblica.
É
di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio comunale di Bologna è
rimasto comunque fedele alla scelta di sempre, cioè quella di
finanziare anche le scuole private.
Credo
che quest'assemblea si troverebbe a fare la stessa scelta e ciò
perchè il sistema scolastico a Cassano, come in molti altri luoghi
d'Italia, è stato strutturato in modo tale che l'iniziativa privata
completa quella pubblica.
Ripeto
la mia è una riflessione, non voglio minimamente criticare l'operato
delle scuole paritarie, anzi credo che svolgano un ottimo servizio,
un servizio di qualità.
Sono molto pragmatico e dato che la scuola pubblica non riesce a far fronte a tutte le richieste il contributo deve considerarsi giusto.
Sono molto pragmatico e dato che la scuola pubblica non riesce a far fronte a tutte le richieste il contributo deve considerarsi giusto.
Rimane
il fatto che i nostri padri costituenti nella Carta fondamentale
hanno usato, ai commi 3 e 4 dell'art. 33, queste parole:
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (comma 3)
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (comma 3)
“La
legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali
che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai
loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli
alunni di scuole statali” (comma 4)
A
mio parere siamo completamente fuori dal binario delineato dai
costituenti e credo che ogni amministratore debba per il futuro
riflettere su ciò."
sabato 27 luglio 2013
OSSERVAZIONI AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO E SUA APPROVAZIONE
Nelle sedute del 14, 15 e 16 luglio sono state votate tutte le osservazioni al PGT e si è proceduto alla sua approvazione.
Nei giorni immediatamente precedenti al consiglio, come maggioranza, abbiamo affrontato le osservazioni negative della Provincia, che hanno messo in discussione due nostre importanti scelte in materia urbanistica: l'espansione edilizia a Cascine San Pietro e il piano di recupero dell'area ex Linificio.
Per quanto riguarda l'ambito di trasformazione a Cascine, l'obiezione della Provincia ha ritenuto tale ambito individuato in una zona considerata area agricola strategica.
La cosa ci ha molto stupito.
Nei mesi precedenti la Giunta aveva ricevuto rassicurazioni dall'assessore competente in Provincia circa il fatto che la nostra osservazione, rivolta a modificare la collocazione dell'area agricola strategica, sarebbe stata accolta.
A quanto pare così non è stato e lo stesso atteggiamento ostile si è avuto relativamente al Linificio.
L'osservazione in questo caso ha ritenuto il progetto di recupero proposto non adeguato e ciò in virtù della competenza sovracomunale del Parco Adda Nord.
Data la collaborazione che si era fatto credere di intraprendere e le modeste motivazioni che accompagnano le due osservazioni, i dubbi che sorgono sono diversi.
Senza entrare in una polemica inutile, mi limito ad aderire a quanto dichiarato dall'Assessore Caglio alla "Gazzetta della Martesana":
"Il parco avrebbe dovuto già esprimersi anche senza questa investitura formale della Provincia... Restano comunque valide tutte le nostre indicazioni, a partire dalle volumetrie permesse. Il parco deciderà quali sono gli edifici da abbattere e quali quelli da recuperare".
Nonostante l'ambiguo comportamento della Provincia, la maggioranza ha continuato a perseguire i suoi obiettivi e quindi, per quanto riguarda Cascine San Pietro, non si è stralciato l'ambito di trasformazione, ma lo si è mantenuto.
La Provincia il primo gennaio di quest'anno non ci sarà più e di conseguenza è sembrato giusto vedere in che modo lo scioglimento si realizzerà e se l'osservazione del Comune verrà accolta da un probabile commissario.
Evidentemente i limiti posti dalla Provincia hanno ancor più messo a rischio l'ingresso dei risicati oneri di urbanizzazione previsti.
Tuttavia la coerenza è stata estrema e non ci si è fatti ingolosire dalla possibilità di approvare alcune osservazioni che chiedevano la modifica della destinazione d'uso dei terreni.
La nostra posizione, come Italia dei Valori, non è stata dissimile da quella delle altre forze di maggioranza.
In tutte le occasioni avute abbiamo ribadito il nostro no alla tentazione del passaggio dei terreni da agricoli a residenziali e siamo stati contenti di votare un PGT ambientalista, che protegge il territorio e che cerca di aiutare il recupero di aree di Cassano degradate o sottoutilizzate, per restituirgli il decoro e la vitalità che meritano: penso all'ex Scalo ferroviario, allo stesso Linificio, all'ex cinema Giardino e al centro storico.
Relativamente alle osservazioni, le controdeduzioni presentate dall'Ufficio tecnico non facevano altro che rispondere alle istanze dei cittadini secondo le direttive volute dalla maggioranza per lo sviluppo del territorio.
Non è stato dunque per me difficile votare il loro accoglimento.
Soltanto per una di essa il Consiglio è dovuto intervenire con un emendamento che riporto immediatamente.
L'osservazione è la numero 107 e questo è il testo della controdeduzione a seguito della modifica: "L'osservazione non viene accolta per quanto riguarda la richiesta di demolizione e ricostruzione su sedime originario date le particolari caratteristiche tipo-morfologiche dell'immobile oggetto dell'osservazione e perchè contrasterebbe con il principio di ricostruzione e mantenimento del paesaggio urbano storico e identificazione degli originari caratteri dei centri in relazione con il loro contesto.
Viene accolta la richiesta di innalzamento della linea di gronda dell'edificio, di conseguenza gli elaborati cartografici relativi alle modalità di intervento nei nuclei di antica formazione vengono modificati con l'apposizione della simbologia relativa a possibilità di sopraelevazione".
Pubblico i pareri degli enti sovracomunali, seguiti dalla delibera di approvazione e dal documento dell'Ufficio Tecnico contenente la sintesi di ogni osservazione e la relativa controdeduzione poi votata in consiglio. Notare che alcune istanze sono state divise per punti.
Per chi volesse affrontare le singole osservazioni per intero questo il percorso da effettuare: colonna sinistra del sito del comune, verso il fondo cliccare sul link "atti amministrativi"; scrivere "osservazioni al pgt" nel campo accanto alla voce "oggetto"; cliccare nella nuova pagina sul link "scarica il testo - formato zip".
Parere Regione Lombardia
Parere Provincia di Milano
Parere Parco Adda Nord
Delibera di approvazione
Sintesi Osservazioni e Controdeduzioni Ufficio Tecnico
CARTINA CON INDICAZIONE DELLE OSSERVAZIONI
Nei giorni immediatamente precedenti al consiglio, come maggioranza, abbiamo affrontato le osservazioni negative della Provincia, che hanno messo in discussione due nostre importanti scelte in materia urbanistica: l'espansione edilizia a Cascine San Pietro e il piano di recupero dell'area ex Linificio.
Per quanto riguarda l'ambito di trasformazione a Cascine, l'obiezione della Provincia ha ritenuto tale ambito individuato in una zona considerata area agricola strategica.
La cosa ci ha molto stupito.
Nei mesi precedenti la Giunta aveva ricevuto rassicurazioni dall'assessore competente in Provincia circa il fatto che la nostra osservazione, rivolta a modificare la collocazione dell'area agricola strategica, sarebbe stata accolta.
A quanto pare così non è stato e lo stesso atteggiamento ostile si è avuto relativamente al Linificio.
L'osservazione in questo caso ha ritenuto il progetto di recupero proposto non adeguato e ciò in virtù della competenza sovracomunale del Parco Adda Nord.
Data la collaborazione che si era fatto credere di intraprendere e le modeste motivazioni che accompagnano le due osservazioni, i dubbi che sorgono sono diversi.
Senza entrare in una polemica inutile, mi limito ad aderire a quanto dichiarato dall'Assessore Caglio alla "Gazzetta della Martesana":
"Il parco avrebbe dovuto già esprimersi anche senza questa investitura formale della Provincia... Restano comunque valide tutte le nostre indicazioni, a partire dalle volumetrie permesse. Il parco deciderà quali sono gli edifici da abbattere e quali quelli da recuperare".
Nonostante l'ambiguo comportamento della Provincia, la maggioranza ha continuato a perseguire i suoi obiettivi e quindi, per quanto riguarda Cascine San Pietro, non si è stralciato l'ambito di trasformazione, ma lo si è mantenuto.
La Provincia il primo gennaio di quest'anno non ci sarà più e di conseguenza è sembrato giusto vedere in che modo lo scioglimento si realizzerà e se l'osservazione del Comune verrà accolta da un probabile commissario.
Evidentemente i limiti posti dalla Provincia hanno ancor più messo a rischio l'ingresso dei risicati oneri di urbanizzazione previsti.
Tuttavia la coerenza è stata estrema e non ci si è fatti ingolosire dalla possibilità di approvare alcune osservazioni che chiedevano la modifica della destinazione d'uso dei terreni.
La nostra posizione, come Italia dei Valori, non è stata dissimile da quella delle altre forze di maggioranza.
In tutte le occasioni avute abbiamo ribadito il nostro no alla tentazione del passaggio dei terreni da agricoli a residenziali e siamo stati contenti di votare un PGT ambientalista, che protegge il territorio e che cerca di aiutare il recupero di aree di Cassano degradate o sottoutilizzate, per restituirgli il decoro e la vitalità che meritano: penso all'ex Scalo ferroviario, allo stesso Linificio, all'ex cinema Giardino e al centro storico.
Relativamente alle osservazioni, le controdeduzioni presentate dall'Ufficio tecnico non facevano altro che rispondere alle istanze dei cittadini secondo le direttive volute dalla maggioranza per lo sviluppo del territorio.
Non è stato dunque per me difficile votare il loro accoglimento.
Soltanto per una di essa il Consiglio è dovuto intervenire con un emendamento che riporto immediatamente.
L'osservazione è la numero 107 e questo è il testo della controdeduzione a seguito della modifica: "L'osservazione non viene accolta per quanto riguarda la richiesta di demolizione e ricostruzione su sedime originario date le particolari caratteristiche tipo-morfologiche dell'immobile oggetto dell'osservazione e perchè contrasterebbe con il principio di ricostruzione e mantenimento del paesaggio urbano storico e identificazione degli originari caratteri dei centri in relazione con il loro contesto.
Viene accolta la richiesta di innalzamento della linea di gronda dell'edificio, di conseguenza gli elaborati cartografici relativi alle modalità di intervento nei nuclei di antica formazione vengono modificati con l'apposizione della simbologia relativa a possibilità di sopraelevazione".
Pubblico i pareri degli enti sovracomunali, seguiti dalla delibera di approvazione e dal documento dell'Ufficio Tecnico contenente la sintesi di ogni osservazione e la relativa controdeduzione poi votata in consiglio. Notare che alcune istanze sono state divise per punti.
Per chi volesse affrontare le singole osservazioni per intero questo il percorso da effettuare: colonna sinistra del sito del comune, verso il fondo cliccare sul link "atti amministrativi"; scrivere "osservazioni al pgt" nel campo accanto alla voce "oggetto"; cliccare nella nuova pagina sul link "scarica il testo - formato zip".
Parere Regione Lombardia
Parere Provincia di Milano
Parere Parco Adda Nord
Delibera di approvazione
Sintesi Osservazioni e Controdeduzioni Ufficio Tecnico
CARTINA CON INDICAZIONE DELLE OSSERVAZIONI
CONSIGLIO COMUNALE DEL 19/6/2013
Nella seduta di giugno l'assemblea ha votato il bilancio, le tariffe della Tares (tassa sui rifiuti) e la proposta di modifica del perimetro del Parco Adda Nord.
L'ampliamento del parco riguarda le aree oggi interessate dalla cava di prestito.
Affrontiamo prima le scelte relative al bilancio di previsione.
Affrontiamo prima le scelte relative al bilancio di previsione.
BILANCIO DI PREVISIONE
Inutile ribadire per l'ennesima volta che, anche per quest'anno, il contesto nel quale si è arrivati all'approvazione del bilancio è quello dei pesanti tagli agli enti locali e del Patto di Stabilità.
La scelta di fondo della maggioranza è nonostante ciò ancora molto chiara: mantenimento di tutti i servizi e tentativo, laddove possibile, di un loro miglioramento.
Non sto a spendere molte parole sulle singole decisioni.
Pubblico in sostituzione le efficaci slide che il Sindaco Maviglia ha presentato nella serata del 19.
Contengono la descrizione delle scelte fatte dalla maggioranza.
Le pubblico subito dopo il mio intervento.
Le pubblico subito dopo il mio intervento.
Prima ancora tengo a precisare che il bilancio di quest'anno si è caratterizzato per una serie di tagli ragionati con i quali si è compiuta un'utile azione di razionalizzazione della spesa.
Li condivido in gran parte. Critico quelli alle iniziative culturali. La motivazione la trovate evidenziata in grassetto nel discorso fatto all'assemblea.
"Grazie
Presidente,
il
nostro gruppo, Italia dei Valori, ritiene che questo bilancio
concretizzi 3 obiettivi: razionalizzazione della spesa, mantenimento
e miglioramento dei servizi ed equità.
È
evidente che in una fase in cui il potere di spesa degli enti locali
può dirsi inesistente, non si possa parlare di un bilancio
“entusiasmante”, che va a finanziare grandi progetti e grandi
opere.
Nelle
condizioni che tutti conosciamo però questa maggioranza continua a
mantenere i servizi e ad occuparsi della quotidianità del paese.
Ci
sono diverse operazioni che testimoniano ciò.
Guardando
alle spese correnti, l’operazione sulle categorie D dell’IMU, i
tagli mirati e una redistribuzione attenta delle varie voci di spesa, hanno permesso di far fronte all’ennesimo taglio statale.
Andando
nello specifico, da sottolineare senz'altro il lavoro effettuato nel
settore dei servizi sociali, dove la spesa rimane sostanzialmente la
stessa, ma si ha una distribuzione più equa delle varie voci.
Sono
stati stanziati in questo modo fondi per famiglie bisognose, per
rispondere al rischio di sfratti, per l’avviamento del centro di
protagonismo giovanile e per l’integrazione delle rette nelle case
di riposo.
Apprezziamo
molto, guardando invece alla spesa in conto capitale, lo sforzo di
cercare fondi per la manutenzione stradale, la cifra è di 450.000 €
ricavati dall’avanzo di amministrazione.
Un ottimo risultato.
Un ottimo risultato.
L'elenco
continua con la conferma dei fondi per disabili e scuola, con
l'operazione di esternalizzazione per la manutenzione del verde, con
i fondi stanziati per la manutenzione di edifici pubblici e impianti
sportivi.
Altri
esempi potrebbero farsi, ma è giusto affrontare anche due aspetti
critici.
Mi
riallaccio a quanto detto in occasione del rendiconto:
riteniamo
un errore i tagli alle iniziative culturali, Cassano
deve assolutamente trovare il modo per spendere nella cultura e nel
turismo facendo di questi due elementi una leva economica e il perno
per costruire una propria vocazione e una propria identità.
Altro
aspetto critico è di tipo procedurale.
Le
argomentazioni che espongo stasera sono il frutto di
un approfondimento della documentazione a disposizione dei
consiglieri, ma anche e soprattutto del confronto con la Giunta e
della posizione privilegiata data dalla possibilità di condividere i
vari passaggi politici in seno alla maggioranza.
Pensiamo che votazioni così importanti necessitino di essere accompagnate da
relazioni politiche che facciano emergere chiaramente l'azione
intrapresa dalla Giunta.
Le
slide del sindaco di questa sera vanno sicuramente in questa
direzione.
Ciò
non solo perchè rispettoso di chi siede in consiglio, ma soprattutto del
cittadino desideroso di conoscere l'azione delle istituzioni.
La
trasparenza rimane un concetto astratto se l'accesso agli atti non è
accompagnato da chiarezza e semplicità.
La politica oltre ad essere
trasparente deve essere comprensibile a tutti.
Nel
complesso la nostra valutazione comunque rimane più che positiva e
quindi il nostro voto sarà favorevole."
AMPLIAMENTO PERIMETRO PARCO ADDA NORD
La scelta ha naturalmente la sua ragione nella volontà di rispettare il territorio.
Come detto nell'incipit, l'ampliamento riguarda le aree oggi interessate dalla cava di prestito.
Il tentativo della maggioranza è anche quello di porre un argine a eventuali nuove richieste da parte di Bre.Be.Mi.
Date le notizie degli ultimi giorni la decisione è da ritenere più che mai sensata.
La documentazione che pubblico di seguito riguarda la delibera proposta all'assemblea con la relazione tecnica allegata e la cartina con la nuova perimetrazione.
NUOVA PERIMETRAZIONE
TARES
Siamo naturalmente in attesa del provvedimento del Governo, che dovrebbe portare ad un'unica tassa sulla casa, accorpando le attuali IMU e TARES.
Nella seduta che sto raccontando si sono portate in approvazione le tariffe della tassa sui rifiuti.
I margini di manovra che la legge ha concesso alle amministrazioni sono davvero ridotti.
La maggioranza ha deciso, all'interno di questa misura, di applicare i coefficienti minimi.
La scelta aiuterà soprattutto le famiglie numerose.
Relativamente alla quantificazione della Tares pubblico la relazione tecnica che il Sindaco Maviglia ha fornito a tutti i consiglieri.
Permette di capire le modalità di calcolo e come la tassa dovrebbe incidere sulle diverse categorie.
A seguire i link riguardanti il regolamento e le tariffe stabilite.
RELAZIONE SINDACO
TARIFFE TARES
REGOLAMENTO APPLICAZIONE TARES
TARES
Siamo naturalmente in attesa del provvedimento del Governo, che dovrebbe portare ad un'unica tassa sulla casa, accorpando le attuali IMU e TARES.
Nella seduta che sto raccontando si sono portate in approvazione le tariffe della tassa sui rifiuti.
I margini di manovra che la legge ha concesso alle amministrazioni sono davvero ridotti.
La maggioranza ha deciso, all'interno di questa misura, di applicare i coefficienti minimi.
La scelta aiuterà soprattutto le famiglie numerose.
Relativamente alla quantificazione della Tares pubblico la relazione tecnica che il Sindaco Maviglia ha fornito a tutti i consiglieri.
Permette di capire le modalità di calcolo e come la tassa dovrebbe incidere sulle diverse categorie.
A seguire i link riguardanti il regolamento e le tariffe stabilite.
RELAZIONE SINDACO
TARIFFE TARES
REGOLAMENTO APPLICAZIONE TARES
venerdì 31 maggio 2013
CONSIGLIO COMUNALE DEL 30/4/2013
Il 30 aprile scorso il Consiglio comunale ha votato il Rendiconto dell'Istituzione Belvedere e del Comune.
A giugno seguirà l'approvazione del Bilancio.
APPROVAZIONE RENDICONTO DEL COMUNE E DELL'ISTITUZIONE BELVEDERE
Pubblico l'intervento tenuto in assemblea.
Contiene alcune riflessioni del nostro gruppo sui numeri che sono emersi dai vari documenti.
"Volevo, attraverso i numeri di questo consuntivo, completare il ragionamento a cui ho accennato nella scorsa seduta in materia di Imu. E nel fare questo cercare anche di far capire la mia idea sulle azioni future.
A giugno seguirà l'approvazione del Bilancio.
APPROVAZIONE RENDICONTO DEL COMUNE E DELL'ISTITUZIONE BELVEDERE
Pubblico l'intervento tenuto in assemblea.
Contiene alcune riflessioni del nostro gruppo sui numeri che sono emersi dai vari documenti.
"Volevo, attraverso i numeri di questo consuntivo, completare il ragionamento a cui ho accennato nella scorsa seduta in materia di Imu. E nel fare questo cercare anche di far capire la mia idea sulle azioni future.
Il dato che mi ha colpito
maggiormente è l'aumento costante delle spese correnti e il pesante
rallentamento della spesa in conto capitale.
I motivi per i quali si è
arrivati a ciò penso si siano più volte affrontati in questa
assemblea (Patto di Stabilità, drastica riduzione degli oneri di
urbanizzazione, pesanti tagli statali).
A due anni però
dall'insediamento di questa amministrazione penso sia giusto cercare
di spingersi anche oltre, pur senza dimenticare le condizione
paradossali nelle quali ci si trova a lavorare ed evitare quindi che
quegli argomenti vengano letti dall'esterno come una giustificazione.
E dico questo proprio
perchè so che questa Giunta ha già compiuto molte scelte che stanno
rendendo Cassano migliore.
La maggioranza ha usato al
massimo lo strumento delle tasse, ciò naturalmente per finanziare le
spese correnti e per mantenere tutti i servizi. Scelta che condivido
pienamente.
Se si va a vedere la
ripartizione della spesa corrente tra i vari settori, per funzioni ed
interventi, ci si accorge che l'incidenza di queste spese riguarda
soprattutto la macchina comunale (20,1%), i servizi sociali (21,9%) e
il territorio (22,1%). Buona è anche l'incidenza sull'istruzione
(11,7%).
Bassissima è invece
l'incidenza in settori quali cultura, sport, viabilità.
Rispettivamente 3,1, 2,5%. Pari allo zero addirittura quella del
turismo. Stiamo parlando cioè di quei settori che a mio giudizio
potrebbero dare a Cassano un'identità in termini di vivacità,
vivibilità e di vocazione economica.
Da questo quadro il
cittadino non ne esce del tutto vincente, una richiesta fiscale così
alta dovrebbe senz'altro rispondere a un'offerta diversificata e
ampia.
Inoltre le difficoltà che
si hanno per le spese in conto capitale, sempre dal punto di vista
del cittadino, significano il ritardo nella manutenzione delle
strade, nelle opere di manutenzione, mancati interventi per scuole o
altri edifici pubblici, cantieri fermi e quindi più in generale meno
lavoro.
Da qui mi riallaccio a
quanto dicevo nell'intervento dello scorso consiglio. Se devo
immaginarmi la storia di questa Giunta e di questa maggioranza vedo
nei primi due anni lo sforzo di mettere ordine nei conti, sforzo che
ha raggiunto l'obiettivo, mentre per i prossimi tre vedo tre tipi di
azioni, nel quadro naturalmente imprescindibile del programma di
governo:
- un lavoro sulla spesa che vada a tagliare il superfluo, guardi a come si spende e quindi renda la spesa più efficiente. Bisogna continuare nella politica di conservazione dei servizi, cercando però di migliorarli (penso ad esempio all'affidamento al Cem dei servizi di igiene urbana, realizzato nel recente passato, che ha consentito a parità di costi di incrementare il servizio);
- la destinazione delle economie realizzate con la prima azione a quelle voci sulle quali oggi la spesa incide meno.
Aprirebbe la prospettiva della città vivibile e attrattiva.
Ciò naturalmente nel quadro della politica per la partecipazione, concretizzando sempre più l'obiettivo di creare una comunità forte.La modalità, a mio parere, dovrà essere quella di creare nuove possibilità per realtà che a loro volta generino ricchezza e producano quindi entrate per il comune; - per quanto riguarda la terza azione, tengo a premettere che sono molto scettico, per usare un eufemismo, circa la modalità con cui la destra utilizza l'argomento tasse, rimane assurdo però il fatto che la sinistra si faccia scavalcare continuamente sul tema.Ritengo dunque che le due azioni appena descritte debbano portare anche a una diminuzione graduale di imposte e tasse. Non è pensabile infatti che lo scenario della città vivibile e attrattiva e il rilancio dell'economia possano iniziare nel clima e nella condizione dei sacrifici, quest'ultimi tra l'altro sempre a discapito dei soliti noti.Ci tengo infine ad esprime una riflessione sulla situazione politica attuale.Questo nuovo governo è per me una vera incognita, non credo comunque che la situazione per gli enti locali possa mutare radicalmente a breve, anche a seguito di un allentamento dell'austerità da parte dell'Europa. Bisogna portarsi avanti e iniziare il prima possibile questa sfida. E io credo che i nostri amministratori abbiano tutte le capacità per farlo."
Questa la documentazione per chi fosse interessato.
venerdì 17 maggio 2013
RILANCIO IDV. MOZIONE CONGRESSUALE "LE ALI DEL GABBIANO". NICCOLO' RINALDI CANDIDATO ALLA SEGRETERIA DEL PARTITO.
L'Italia dei Valori è
pronta al rilancio.
A giugno, precisamente
nelle giornate del 28, 29 e 30, si terrà il Congresso Nazionale.
Due i cambiamenti certi:
un simbolo rinnovato, che non porterà più il nome di Antonio Di
Pietro, e un nuovo segretario, scelto democraticamente dalla base.
Credo che per rialzarsi
veramente non bastino iniziative di facciata. L'Italia dei Valori è
una forza politica che ha lottato veramente per cambiare una politica
chiusa e corrotta.
Non si possono però
negare limiti, incoerenze ed errori.
Perchè un partito possa
definirsi realmente uno strumento di democrazia, servono
condivisione, organizzazione e una dialettica che si muova sempre dal
basso verso l'alto.
Dalla base agli organi
dirigenti, dalla società alle istituzioni.
Ho
deciso per questo di sostenere la mozione congressuale “Le
ali del gabbiano” di Niccolò Rinaldi, eurodeputato per Idv e
vicepresidente dell'Alde (gruppo parlamentare europeo dell'Alleanza
dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).
Il documento contiene l'idea di un partito che si struttura, ma in modo diverso da quelli tradizionali. Si punta a un partito “leggero” e legato al mondo delle conoscenze. Viene proposto un emendamento alla statuto per introdurre una consulta della cultura “composta da personalità esterne o iscritte, che rinnovi il rapporto attualmente contorto tra politica e mondo della cultura e che aiuti il partito nell'analisi dei processi sociali e culturali e nell'elaborazione di politiche adeguate".
Emergono un'idea di Paese e le proposte concrete per realizzarla, in pieno spirito Italia dei Valori, per far tornare l'Italia ad essere protagonista in Europa e nella modernità.
Il documento contiene l'idea di un partito che si struttura, ma in modo diverso da quelli tradizionali. Si punta a un partito “leggero” e legato al mondo delle conoscenze. Viene proposto un emendamento alla statuto per introdurre una consulta della cultura “composta da personalità esterne o iscritte, che rinnovi il rapporto attualmente contorto tra politica e mondo della cultura e che aiuti il partito nell'analisi dei processi sociali e culturali e nell'elaborazione di politiche adeguate".
Emergono un'idea di Paese e le proposte concrete per realizzarla, in pieno spirito Italia dei Valori, per far tornare l'Italia ad essere protagonista in Europa e nella modernità.
Anziché
proseguire nel commento, pubblico alcuni passaggi cruciali della
mozione, che bene rendono la ricchezza e la complessità della
prospettiva che si vuole aprire.
Prima
aggiungo però un mio auspicio.
Mi
auguro che coloro che sostengono questa mozione lavorino anche per
costruire una sinistra unita, entrando in quella discussione che
vuole ricostruire un'agenda in cui tutti possano riconoscersi. Il
soggetto unico della sinistra è un progetto in cui bisogna credere.
Dico
questo perchè non riesco proprio ad immaginarmi l'ennesimo partitino
che si parla addosso isolandosi nella marginalità.
Passaggi
chiave della mozione:
CHI
VOGLIAMO RAPPRESENTARE
“Quell'Italia che non ha
rete, che a fine mese non sa se prenderà lo stipendio o se riuscirà
a pagare gli stipendi; l'Italia di chi non ha santi in paradiso e non
sa come costruire il proprio futuro ed aiutare i propri figli in
cerca di lavoro; l'Italia dei precari e degli esodati, delle
pensioni minime, l'Italia di chi non si rassegna, di chi vuole
migliorare, di chi appartiene ancora e faticosamente alla classe
media, ma vede un'intera vita di lavoro vanificata da un'ingiustizia
fiscale crescente. L'Italia di chi diffida delle piazze
demagogiche e di chi si sente umiliato al cospetto della schiera di
auto blu davanti ai palazzi del potere. L'Italia delle donne che
stentano a trovare piena voce in un Paese che ancora non ha
pienamente recepito, politicamente e culturalmente, l'emancipazione
femminile come la vera e duratura rivoluzione del XX secolo. L'Italia
del rispetto della diversità di orientamento sessuale, sbeffeggiata
nel diniego di diritti fondamentali; e l'Italia di chi lotta ogni
giorno per la sua casa, per la sua famiglia, per il suo lavoro, per
la sua dignità di disabile, abbandonato dalle Istituzioni
che tagliano formazione e servizi sociali, ma non i costi della
casta.”
L'EUROPA
ORIZZONTE IRRINUNCIABILE
“... la consapevolezza
che il destino del Paese è intrecciato con quello del resto
d'Europa, perché l'Europa non è "altra", è anche nostra
se sappiamo esserci con autorevolezza
e idee. Un'Europa da sottrarre ai
poteri forti ma anche alla velleità delle sovranità nazionali, e da
restituire, come nella volontà dei padri fondatori, ai cittadini e
ai valori della solidarietà e della visione di una vera Federazione
di popoli, attraverso l'elezione diretta del Presidente della
Commissione, la federalizzazione del debito che compensi l'obbligo
del pareggio di bilancio, la creazione di una vera politica estera e
di difesa comune che sappia affermare i valori fondanti della nostra
convivenza e della pace in un mondo dominato altrimenti da blocchi
continentali e logiche
diverse."
LOTTA
AI DIFETTI NOSTRANI
“... occorre saper
distinguere tra quanto dobbiamo chiedere all'Europa e quello che
invece spetta interamente a noi, a quei compiti per casa su cui
abbiamo troppo a lungo indugiato. Al cospetto del colossale
debito pubblico contratto da un Paese che ha preferito a lungo far
vivere una parte del suo sistema al di sopra delle proprie
possibilità, l'Italia deve inquadrare con attenzione le emergenze su
cui impegnarsi.
- L'emergenza della lotta contro la corruzione, il cui costo è stimato dalla Corte dei Conti in almeno 60 miliardi annui, lotta che deve riprendere le proposte che IdV ha fatto inascoltata a suo tempo.
- L'emergenza della lotta alla criminalità organizzata, che continua a prosperare grazie a complicità inammissibili in uno stato di diritto.
- L'emergenza dell’efficienza della Pubblica Amministrazione.
- L'emergenza della lotta contro l'evasione fiscale, stimata a oltre 150 miliardi l'anno, da affrontare tanto con misure di emergenza che prevedano anche la confisca delle grandi ricchezze, dei grandi beni immobiliari sottratti al fisco e una lotta senza quartiere contro i paradisi fiscali, quanto con un nuovo patto fiscale con il cittadino e l'impresa, basato su equità e semplicità amministrativa. Un patto che premi i comportamenti virtuosi - chi investe, chi non inquina, chi assume,... - e sia più severo con consumi e comportamenti che rappresentano un costo per la società. Un patto che può funzionare però solo se le risorse chieste ai cittadini non vengano gestite male o peggio.
- L'emergenza della lotta contro i privilegi della politica e del suo vasto apparato, che hanno da tempo raggiunto livelli che danno la misura dell'ingiustizia sociale e dello sperpero di risorse pubbliche.
- L'emergenza del mancato o del cattivo uso dei fondi europei, vera sottrazione alla società di miliardi di euro ma anche di buone pratiche e politiche innovative.
- L'emergenza delle spese che costitusicono dei lussi oggi inaccettabili se non addirittura inutili: dai due milioni al giorno per la missione in Afghanistan, ad alcune commesse militari, dai cantieri per infrastrutture superflue a una spesa corrente del tutto improduttiva in alcuni settori.
- L'emergenza per un'informazione libera da interessi di vari potentati e quindi una regolamentazione sul conflitto di interessi. Chi è proprietario di testate di informazioni non può essere anche a capo di industrie e/o banche e va stabilito un tetto al numero di concentrazione di proprietà dei media.Mettendo mano a questo uso dissennato di denaro pubblico e a queste costose piaghe sociali, i margini di recupero del Paese possono diventare notevoli.
E noi vogliamo vedere in Italia la trasparenza della destinazione dei risparmi effettuati, vincolare tagli specifici a investimenti specifici."
DIFESA
DELLO STATO SOCIALE
“Nel frattempo, da
subito, occorre salvare - letteralmente "salvare" -
l'Italia creando almeno quattro aree protette dai tagli e anzi da
valorizzare con investimenti adeguati.
I. Rilanciare una filiera
della conoscenza - scuola, università, scienza, ricerca, tecnologia,
formazione professionale per ogni età, arte e cultura - volano
indispensabile tanto per garantire la coesione sociale del Paese
quanto per tenerlo al passo con i tempi e offrire all'intellighènzia
italiana un diritto di cittadinanza nel suoPaese.
II. Predisporre un porto
franco di servizi sociali essenziali e inalienabili - sistema
pensionistico, cure sanitarie, assistenza dedicata ai diversamente
abili, edilizia sociale, diritto allo studio, ecc. - che coincidono
con la dignità che lo Stato deve
rispettare in ogni
cittadino e con i valori di solidarietà della nostra Repubblica.
III. Investire nella
protezione dell'ambiente e nella salvaguardia del paesaggio e del
territorio, al fine di mettere in sicurezza e valorizzare il
patrimonio naturale del Paese, ed evitare costi ben maggiori negli
interventi a posteriori e nei mancati introiti dovuti alla
depauperizzazione del territorio, compreso quello urbano.
Paesaggio e cultura sono
due patrimoni su cui possiamo creare enormi occasioni di sviluppo
economico, e tanta occupazione.
IV. Dinanzi all'attuale
inadeguatezza del sistema bancario rispetto alle esigenze vitali di
gran parte della nostra società, mettere in atto delle forme di
microcredito diffuse sul territorio, di sostegno finanziario alla
micro e alla piccola impresa, di prestiti sull'onore per lavoratori,
studenti e famiglie, in modo da stimolare l'iniziativa
e lottare contro la diffusione delle nuove povertà.”
LA
POLITICA COME DIALOGO E SOSTEGNO RECIPROCO
“Questo e altro serve
alla povera Italia. Non sappiamo chi saranno i nostri compagni di
strada, ma le ombre del pessimismo e del fatalismo, la cultura della
lamentela, non ci appartengono.
Certo, per contrastare il
declino, non si può essere soli.
Spesso indispensabili per
assicurare la vittoria al centro-sinistra, ne siamo stati esclusi,
con le conseguenze elettorali per la coalizione che dovrebbero
indurre a un ripensamento da parte di tutti. Sempre tra i primi a
smascherare la casta, siamo stati sbeffeggiati da chi
abbiamo rispettato e aiutato. La politica italiana dimostra che la
cultura di vero sodalizio è ancora da capire, in un centro-sinistra
e in una protesta che nelle
sue divisioni favorisce da anni la destra.”
RICONOSCIMENTO
DI LIMITI ED ERRORI
“Ma la responsabilità è
comune, e il partito dovrebbe dichiararlo a voce alta. L'Italia dei
Valori ha pagato un prezzo molto alto per i suoi sbagli anche nel non
riuscire a essere diversa nel rispetto degli alleati. In alcune
occasioni, con il suo insostituibile lavoro di denuncia e di
proposta, ha compiuto un passo più lungo di quanto la sua
credibilità e la sua integrità permettessero.”
COLLOCAZIONE E CULTURA
POLITICA
"Un Congresso serve anche a
fare ordine rispetto a cattive abitudini. E a riaffermare che
l'identità dell'Italia dei Valori è di pensiero e azione, è di un
partito di centrosinistra, laico e federalista, attaccato al rispetto
della legalità come passo
indispensabile per
ricostituire un Paese dove le regole sono a volte violate dallo
stesso Stato.
Un partito a vocazione di
governo, come dimostrano non solo la partecipazione a molte giunte e
al secondo governo Prodi, ma soprattutto la volontà di contribuire
alla soluzione dei problemi italiani. Il grande dono che ci è
concesso, crescendo, è quello di non perdere le altre età che
abbiamo vissuto, ma anche di saperne trarre le dovute lezioni. La
grande responsabilità che ne deriva è di saper affrontare il futuro
con la consapevolezza di cosa
è cambiato e di cosa ci aspetta".
IL
MOTTO
"Fai
quel che devi, e accada ciò che può"
lunedì 6 maggio 2013
ORDINE DEL GIORNO PER LA REALIZZAZIONE DELL'AULA STUDIO
Nel Consiglio del 30 aprile, non ancora terminato, è stato approvato l'ordine del giorno per la realizzazione dell'aula studio.
Questo il testo del documento, da me presentato, che contiene la descrizione della vicenda che ha portato alla sua discussione all'interno dell'assemblea e le direttive per la Giunta al fine di ottenere una soluzione definitiva.
Questo il testo del documento, da me presentato, che contiene la descrizione della vicenda che ha portato alla sua discussione all'interno dell'assemblea e le direttive per la Giunta al fine di ottenere una soluzione definitiva.
CONSAPEVOLI
che
va rafforzata nella cultura italiana la nozione di studio come
esperienza, oltre che istruttiva, formante il “carattere” e la
personalità degli individui;
che
tale risultato passa anche dall'assorbimento concreto nella nostra
cultura delle parole di Antonio Gramsci: “Occorre persuadere molta
gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un
suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche
muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito
acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza."
PREMESSO
che
la comunità degli studenti a Cassano è molto numerosa;
che,
ad oggi, l'aula studio della biblioteca di Cassano d'Adda ha
dimostrato in più occasioni di non riuscire a rispondere alle
esigenze degli studenti:
- il servizio allo studio non viene garantito il lunedì, giornata di chiusura della biblioteca;
- la biblioteca non riesce a offrire un servizio a orario continuato che copra tutti i giorni della settimana, andando così incontro ai mutati stili di vita (studenti-lavoratori, studenti obbligati alla frequenza dei corsi, lavoratori che devono cimentarsi in aggiornamenti professionali);
- la biblioteca ha difficoltà nell'offrire un numero adeguato di posti a sedere, soprattutto nei periodi di esame;
- la struttura dell'edificio bibliotecario non riesce a garantire il silenzio e l'isolamento necessari;
che
la Giunta, su richiesta degli stessi studenti (come attestano le
diverse richieste effettuate all'Ufficio Cultura, i colloqui avuti e
le richieste consegnate personalmente al Sindaco) ha individuato
delle soluzioni provvisorie al problema attraverso la concessione del
salone della biblioteca prima e di alcune sale di Palazzo Berva poi;
che
queste soluzioni parziali sono arrivate ad accogliere, soprattutto
nelle giornate di lunedì e nei periodi d'appello, fino a una
sessantina di studenti;
che la
frequenza numerosa degli studenti dimostra la necessità di trovare
in modo stabile e definitivo una soluzione all'uopo.
CONSIDERATO
che
la disponibilità di locali appositamente dedicati alle attività di
studio offrirebbe una nuova e importante proposta, capace di
rispondere all'aumento della popolazione giovanile che si registra a
Cassano, come evidenziano molti documenti approvati dall'assemblea
comunale;
che
dalla relazione del 2011 della responsabile del servizio
bibliotecario emerge che: “Come
sapete, nella nostra biblioteca è presente una sala di studio, con
32 posti,
riservata agli studenti. Sono inoltre presenti dei tavoli tra gli
scaffali, che sarebbero destinati a qualsiasi utente, ma che sono
costantemente occupati da studenti (per
un totale di 26 posti);
inoltre, in sezione ragazzi ci sono altri 19
posti, spesso
occupati da studenti più grandi. È
evidente che la nostra biblioteca,
con orari di apertura più ampi rispetto alle altre biblioteche della
zona e con un ambiente più gradevole, attira
un flusso studentesco superiore alle proprie possibilità.
Per questo motivo
all'utenza studentesca, che fa un uso solo residuale dei servizi
della biblioteca, andrebbe offerto uno spazio ad hoc: una sala con
tavoli, sedie, prese per PC, riscaldamento/condizionamento, apribile
in modo indipendente dalla biblioteca, ma non necessariaemente
separata da essa.”
che
la soluzione sperimentata di Palazzo Berva riesce a colmare le
carenze dell'istituzione bibliotecaria, ma che per garantire nel
tempo risposte, anche alle eventuali richieste future, sia necessaria
da parte dell'amministrazione l'individuazione di spazi stabili da
destinare e attrezzare appositamente allo scopo;
che
alla soluzione sperimentata di Palazzo Berva il mondo dei giovani
studenti cassanesi ha risposto con entusiasmo, pur evidenziando il
disagio della necessità di condivisione con le altre attività
presenti in Palazzo Berva, che non sempre collimano con i tempi
relativi alle esigenze di studio.
VALUTATO
che
il problema degli spazi pubblici destinati e da destinarsi alle varie
attività ritenute di interesse collettivo è una questione che
l'amministrazione comunale intende affrontare in modo completo al
fine di razionalizzare gli stessi per soddisfare le diverse esigenze
che verranno ritenute meritevoli;
che
nella valutazione sarà necessario riconoscere l'esigenza dell'aula
studio per la Città di Cassano fra le iniziative da ritenersi
prioritarie e meritevoli;
che
nella considerazione di realizzare l'aula studio si dovrà tener
conto della necessità di rendere compatibile l'iniziativa con le
attività della biblioteca che spesso risulta congestionata per le
valide e numerose attività rivolte ad un pubblico molto ampio e
diversificato;
che
per quanto premesso lo spazio da individuare per l'aula studio dovrà
essere centrale e collocato all'interno dei luoghi pubblici e
culturali della città;
che
in attesa dell'individuazione e allestimento dell'aula studio in modo
stabile e definitivo sarà necessario garantire il continuo
dell'esperienza in atto presso Palazzo Berva, pensando anche ad un
allestimento minimale che ne favorisca l'utilizzo;
che
l'utitizzo di Palazzo Berva in questa fase transitoria dovrà
comunque essere regolato in: orari, modalità di gestione,
responsabilità, garantendone la corretta fruizione e gestione;
che
quanto esposto è in piena sintonia con le linee programmatiche
dell'amministrazione e che l'iniziativa andrebbe a completare la
visione di vivibilità e socialità nella rivitalizzazione del centro
storico con una particolare attenzione al target giovanile.
CONSIDERATO
che
la scelte esposte richiedono un bassissimo costo economico.
IL
CONSIGLIO COMUNALE CHIEDE
che
la Giunta, nel lavoro di ricognizione e razionalizzazione degli spazi
pubblici, si impegni a trovare una soluzione congrua per l'aula
studio sulla scorta di quanto detto sopra;
che
nei prossimi 30 giorni, possibilmente prima del nuovo periodo di
appelli universitari e dell'esame di stato di maturità
(maggio-giungo), la Giunta adotti una delibera attraverso la quale
regolamenti, per
la fase transitoria, l'utilizzo di alcune sale di Palazzo Berva alla
funzione di aula studio garantendo e migliorando l'esperienza in
atto;
che
vengano destinate le risorse necessarie nel bilancio previsionale
2013 per un allestimento minimale delle sale destinate all'aula
studio;
che
entro il mese di settembre si arrivi ad una soluzione definitiva
capace di rispondere alle esigenze e ai numeri evidenziati.
CONSIGLIO COMUNALE 17/4/2013
Nell'adunanza del 17 l'assemblea ha
votato le aliquote Imu per l'anno 2013.
D/1
Opifici
D/2 Alberghi e pensioni (con fine di lucro)
D/3 Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di
lucro)
D/4 Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)
D/5 Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)
D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)
D/7 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività
industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.
D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività
commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.
D/9 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati
soggetti a pedaggio.
D/10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.
Questo invece il prospetto di sintesi con tutte le aliquote:
- Abitazione principale e relative pertinenze 0,35%
- Fabbricati rurali ad uso strumentale 0,20%
- Unità immobiliari di società cooperative a
proprietà indivisa adibite ad abitazione
principale e relative pertinenze 0,40%
- Unità immobiliari ad uso produttivo
appartenenti al gruppo catastale D 1,06%
- Altri immobili 0,86%
La maggioranza ha scelto di continuare sulla strada di non colpire la prima casa.
Ho già spiegato in altri post il problema in questa fase di far quadrare il bilancio e le difficoltà dei Comuni.
L'aumento sulle categorie D rientra in quei ragionamenti, a maggior ragione alla luce di un nuovo taglio di finanziamenti provenienti dallo stato, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 600.000 euro.
La scelta, visti i soggetti su cui ricade, oltre ad aiutare le casse locali, penso vada nella direzione dell'equità.
Non può negarsi però che l'aumento delle tasse, in questa fase, non fa altro che essere un ulteriore limite alla ripresa economica.
In vista del bilancio che si approverà a giugno è giusto dal mio punto di vista, ed è ciò che ho fatto con il mio intervento, fare un ragionamento più ampio.
É evidente ormai l'infelice compito che è stato assegnato agli enti locali dal governo centrale, cioè quello di esattori.
Penso che tutti i cittadini abbiano avvertito chiaramente nell'ultimo periodo il peso delle imposte e delle tasse: addizionali comunali e regionali, IMU, tra poco la Tares (il tutto in un contesto di pressione fiscale invariata da anni ormai).
La dirigenza politica nazionale ha scaricato sui livelli democratici più bassi l'opera di risanamento.
Ricordo che parte dell'Imu non rimane ai comuni e che l'Italia arriva da un Governo tecnico e da un'incapacità dei partiti di prendere decisioni che diano la spinta per il rilancio.
La situazione post elettorale è emblematica.
Non bisogna poi dimenticare i tagli dell'ultimo periodo e il Patto di Stabilità.
Il Comune di Cassano e l'attuale amministrazione non hanno certo potuto sottrarsi a questa logica, anche per le scelte sconsiderate della passata Giunta.
Ora però fare di queste condizioni paradossali una giustificazione perenne sarebbe un errore molto grave.
Se l'Italia si trova in questa situazione non è certo colpa di una sola parte politica.
La responsabilità quando si arriva così in basso non può che essere collettiva.
É innegabile che l'Italia abbia rappresentato e rappresenta un esempio di cattiva gestione della cosa pubblica sotto diversi aspetti. La misura in cui l'Europa ci ha detto di lavorare in molti casi è profondamente negativa, ma ci sollecita a vivere in modo sempre più serio il contesto e la convivenza europei e a superare i nostri fardelli.
In questa situazione nessuno può pensare di rimanere aggrappato disperatamente ai propri convincimenti.
La sinistra deve quindi evitare di negare i tagli a prescindere, naturalmente utilizzando criteri che differenzino tra le varie voci, e deve soprattutto effettuare un lavoro di verifica dei centri di spesa che porti a recuperare ciò che investiamo male o in modo superfluo.
Bisogna lavorare per una maggiore efficienza della spesa, senza arrivare a tagliare i servizi, anzi cercare in questo modo di migliorarli.
DELIBERA ALIQUOTE IMU
MISURE ANTICORRUZIONE
Il Consiglio ha anche approvato una delibera che introduce delle procedure interne al funzionamento della macchina comunale volte a prevenire fenomeni di corruzione.
Il mio voto è stato favorevole perchè la responsabilizzazione della pubblica amministrazione è una giusta soluzione per prevenire il problema.
Penso però, che per affrontare la piaga della corruzione seriamente, servano innanzitutto norme penali effettivamente dissuasive.
Per chi voglia entrare nei dettagli tecnici, questa la delibera.
PRIME MISURE ANTICORRUZIONE
Affrontiamo subito la questione per poi
spiegare anche il secondo punto all'ordine del giorno, in materia di
trasparenza.
AUMENTO ALIQUOTE PER LE CATEGORIE
CATASTALI D
Le aliquote Imu sono rimaste uguali a
quelle scelte in passato dall'Amministrazione, con la sola eccezione
della categoria D.
Per quest'ultime si è deciso un
aumento nel limite massimo permesso, cioè lo 0,30%.
Questi gli immobili che le legge fa rientrare nella categoria:
D/2 Alberghi e pensioni (con fine di lucro)
D/3 Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di
lucro)
D/4 Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)
D/5 Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)
D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)
D/7 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività
industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.
D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività
commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali
trasformazioni.
D/9 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati
soggetti a pedaggio.
D/10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.
- Abitazione principale e relative pertinenze 0,35%
- Fabbricati rurali ad uso strumentale 0,20%
- Unità immobiliari di società cooperative a
proprietà indivisa adibite ad abitazione
principale e relative pertinenze 0,40%
- Unità immobiliari ad uso produttivo
appartenenti al gruppo catastale D 1,06%
- Altri immobili 0,86%
La maggioranza ha scelto di continuare sulla strada di non colpire la prima casa.
Ho già spiegato in altri post il problema in questa fase di far quadrare il bilancio e le difficoltà dei Comuni.
L'aumento sulle categorie D rientra in quei ragionamenti, a maggior ragione alla luce di un nuovo taglio di finanziamenti provenienti dallo stato, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 600.000 euro.
La scelta, visti i soggetti su cui ricade, oltre ad aiutare le casse locali, penso vada nella direzione dell'equità.
Non può negarsi però che l'aumento delle tasse, in questa fase, non fa altro che essere un ulteriore limite alla ripresa economica.
In vista del bilancio che si approverà a giugno è giusto dal mio punto di vista, ed è ciò che ho fatto con il mio intervento, fare un ragionamento più ampio.
É evidente ormai l'infelice compito che è stato assegnato agli enti locali dal governo centrale, cioè quello di esattori.
Penso che tutti i cittadini abbiano avvertito chiaramente nell'ultimo periodo il peso delle imposte e delle tasse: addizionali comunali e regionali, IMU, tra poco la Tares (il tutto in un contesto di pressione fiscale invariata da anni ormai).
La dirigenza politica nazionale ha scaricato sui livelli democratici più bassi l'opera di risanamento.
Ricordo che parte dell'Imu non rimane ai comuni e che l'Italia arriva da un Governo tecnico e da un'incapacità dei partiti di prendere decisioni che diano la spinta per il rilancio.
La situazione post elettorale è emblematica.
Non bisogna poi dimenticare i tagli dell'ultimo periodo e il Patto di Stabilità.
Il Comune di Cassano e l'attuale amministrazione non hanno certo potuto sottrarsi a questa logica, anche per le scelte sconsiderate della passata Giunta.
Ora però fare di queste condizioni paradossali una giustificazione perenne sarebbe un errore molto grave.
Se l'Italia si trova in questa situazione non è certo colpa di una sola parte politica.
La responsabilità quando si arriva così in basso non può che essere collettiva.
É innegabile che l'Italia abbia rappresentato e rappresenta un esempio di cattiva gestione della cosa pubblica sotto diversi aspetti. La misura in cui l'Europa ci ha detto di lavorare in molti casi è profondamente negativa, ma ci sollecita a vivere in modo sempre più serio il contesto e la convivenza europei e a superare i nostri fardelli.
In questa situazione nessuno può pensare di rimanere aggrappato disperatamente ai propri convincimenti.
La sinistra deve quindi evitare di negare i tagli a prescindere, naturalmente utilizzando criteri che differenzino tra le varie voci, e deve soprattutto effettuare un lavoro di verifica dei centri di spesa che porti a recuperare ciò che investiamo male o in modo superfluo.
Bisogna lavorare per una maggiore efficienza della spesa, senza arrivare a tagliare i servizi, anzi cercare in questo modo di migliorarli.
DELIBERA ALIQUOTE IMU
MISURE ANTICORRUZIONE
Il Consiglio ha anche approvato una delibera che introduce delle procedure interne al funzionamento della macchina comunale volte a prevenire fenomeni di corruzione.
Il mio voto è stato favorevole perchè la responsabilizzazione della pubblica amministrazione è una giusta soluzione per prevenire il problema.
Penso però, che per affrontare la piaga della corruzione seriamente, servano innanzitutto norme penali effettivamente dissuasive.
Per chi voglia entrare nei dettagli tecnici, questa la delibera.
PRIME MISURE ANTICORRUZIONE
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