lunedì 31 agosto 2015

PER UNA NUOVA COSCIENZA SOCIALE

Diseducativo

L'Italia può essere raccontata anche come la patria della cattiva interpretazione. 
Partendo dalla religione, tutti nel nostro Paese (purtroppo) hanno esperienza dei danni provocati dalla dottrina dogmatica imposta dal potere ecclesiastico per secoli. I dogmi della fede sono quelli che hanno creato la doppia morale, il familismo amorale e gli assurdi pregiudizi e divieti in ordine alla libertà sessuale dell’individuo.
Tuttavia, con Papa Francesco qualcosa sembra essere cambiato davvero. Si può parlare di una vera e propria rivoluzione in atto nell'ambito della Morale, tale da rendere davvero evangelica la Chiesa di Roma, liberata dal potere temporale e per questo molto lontana dagli innumerevoli tentativi posti in essere in passato per condizionare le istituzioni democratiche - comunque non completamente cessati. Chissà, allora, se a questo punto, non sia possibile una rivoluzione culturale anche nell'ambito della Politica. Con quest'ultima dimensione gli Italiani hanno sempre avuto un rapporto davvero difficile, oggi complicato ancora di più dalla contingenza storica. Nella maggior parte dei casi il cittadino italiano non si riconosce in alcuna identità politica e ha un enorme diffidenza nei confronti di chi frequenta i palazzi del potere. Nella migliore delle ipotesi questa mentalità assume varie forme di populismo, di destra e di sinistra; nella peggiore diventa predominante una visione indifferenziata del mondo, ormai ideologia dilagante, ossia il cd. qualunquismo. Ci sono ragioni storiche che possono spiegare tutto questo, ma oltre a ciò c’è un modello educativo di fondo che punta tutto sulla trasmissione di valori etici e poco a saggiare la nostra capacità di azione, con evidenti conseguenze negative sul nostro modo di pensare, di giudicare e, per l’appunto, di agire.
Per esempio, quando a scuola ci viene presentato un autore come Machiavelli, la nostra prima reazione è un facile giudizio che bolla il suo pensiero come cinico, spietato e privo di basi morali. A dimostrazione il fatto che tra Savonarola e Machiavelli, i due grandi rivali della Repubblica Fiorentina, scegliamo di schierarci per il primo, il predicatore che richiama ai buoni principi e all’onestà (quanti sono in Italia gli imitatori di Savonarola!). Del resto, non è vero che Machiavelli ha descritto la politica come sfera autonoma dalla morale? Non è forse sua la frase “il fine giustifica i mezzi”?
In verità, nella sua opera più importante, una delle maggiori della modernità, il testo che ha fondato la scienza politica, “Il principe”, non si rinvengono tracce di quelle parole. Dal mio punto di vista è giunto il momento di approfondire seriamente il pensiero di Machiavelli e di mettere in discussione le false tesi sul suo conto, tesi, peraltro, profondamente diseducative.
Il vero insegnamento di Machiavelli è che l’etica senza l’azione politica non ha alcun senso.
Fare questo, a mio giudizio, significa affrontare una delle tappe fondamentali per portare a compimento la rinascita italiana, per scoprire come i tratti così caratteristici della nostra amata Italia possano riproporsi nel mondo già affacciato sulla modernità. Suggerisco a tal fine un brano davvero illuminante tratto dal libro “La redenzione dell’Italia” di Maurizio Viroli.

Buona lettura e buon pensiero!!!


“Se davvero avesse enunciato la tesi dell’autonomia della politica, tale pensata sarebbe il suo peggior insegnamento, da ricordare come semplice curiosità storica. Ben altro, e di grande valore, è quanto ci ha lasciato sul rapporto fra azione politica e principi etici. In tutti i suoi scritti ha esortato ed educato a perseguire ideali di chiare valore etico: la fondazione di buoni ordini politici che possano assicurare il bene comune e il governo della legge; la libertà e la dignità della patria; la lotta contro la corruzione politica, il riconoscimento della virtù quale unico titolo per accedere ai più alti onori; l’odio verso ogni forma di tirannide. Altro che autonomia dall’etica! La politica trae da questa i fini e i mezzi. Questi ultimi valgono infatti, con buona pace del trito e banale detto che per Machiavelli “il fine giustifica i mezzi” – in quanto servono un fine moralmente degno, non qualsiasi fine politico, da quello di un redentore a quello di un tiranno. Se il politico che persegue tale fine moralmente degno è costretto a essere “non buono” o ad “entrare nel male”, la sua azione può essere scusata – mai giustificata – soltanto perché il fine è eticamente nobile e i mezzi necessari. Questa lezione Machiavelli la trae anche dalla Bibbia, in particolare dal libro dell’Esodo, dove Mosè compie efferate crudeltà per poter condurre il popolo d’Israele alla Terra Promessa. Il Principe, è bene tenerlo presente, si chiude con l’invocazione di un redentore che abbia Dio amico, come l’ebbe Mosè. Quanto al valore teorico del concetto di autonomia della politica, non sono certo necessarie molte parole per spiegare che la tesi è falsa in via di fatto e diseducativa. È falsa in via di fatto in quanto l’opera di politici è sempre stata, e non può non essere, giudicata in base a criteri etici. È diseducativa in quanto è un incoraggiamento a mal fare a chi è già in tal senso ben disposto. Non era certo questo il significato che Croce e Chabod attribuivano al concetto di autonomia della politica, ma in Italia essa è stata presa a bandiera dai politici corrotti che hanno invocato  immunità per le loro malefatte, proclamando ai quattro venti che il loro operato non può essere giudicato con ordinari criteri morali.”

giovedì 6 agosto 2015

NOMINA AD ASSESSORE

Venerdì scorso Roberto Maviglia mi ha nominato Assessore affidandomi le seguenti deleghe:

-          Sport e impianti sportivi;
-          Turismo;
-          Tempo Libero;
-          Pro Loco e tradizioni locali.

Ho deciso, molto volentieri, di accettare questo nuovo ruolo nell'Amministrazione e ringrazio il Sindaco per la fiducia che mi ha accordato. 
Il decreto di nomina sarà operativo dal primo settembre, giorno in cui inizierò a mettermi in contatto con tutte le realtà del territorio investite dalle deleghe che mi sono state conferite. Inoltre, a partire dal 5 settembre, sarò disponibile a ricevere i cittadini ogni sabato dalle ore 9.00 alle ore 13.30; a breve comunicherò anche l’indirizzo di posta elettronica. 
Rivolgo un ringraziamento ad Angelo Colombo per il lavoro che ha svolto e, come primo atto del nuovo incarico, sento di dover rivolgere un pensiero a Dino Galliazzo per il difficile momento che sta attraversando.