venerdì 31 maggio 2013

CONSIGLIO COMUNALE DEL 30/4/2013

Il 30 aprile scorso il Consiglio comunale ha votato il Rendiconto dell'Istituzione Belvedere e del Comune.
A giugno seguirà l'approvazione del Bilancio.

APPROVAZIONE RENDICONTO DEL COMUNE E DELL'ISTITUZIONE BELVEDERE


Pubblico l'intervento tenuto in assemblea. 

Contiene alcune riflessioni del nostro gruppo sui numeri che sono emersi dai vari documenti.

"Volevo, attraverso i numeri di questo consuntivo, completare il ragionamento a cui ho accennato nella scorsa seduta in materia di Imu. E nel fare questo cercare anche di far capire la mia idea sulle azioni future.

Il dato che mi ha colpito maggiormente è l'aumento costante delle spese correnti e il pesante rallentamento della spesa in conto capitale.
I motivi per i quali si è arrivati a ciò penso si siano più volte affrontati in questa assemblea (Patto di Stabilità, drastica riduzione degli oneri di urbanizzazione, pesanti tagli statali).
A due anni però dall'insediamento di questa amministrazione penso sia giusto cercare di spingersi anche oltre, pur senza dimenticare le condizione paradossali nelle quali ci si trova a lavorare ed evitare quindi che quegli argomenti vengano letti dall'esterno come una giustificazione.
E dico questo proprio perchè so che questa Giunta ha già compiuto molte scelte che stanno rendendo Cassano migliore.
La maggioranza ha usato al massimo lo strumento delle tasse, ciò naturalmente per finanziare le spese correnti e per mantenere tutti i servizi. Scelta che condivido pienamente.
Se si va a vedere la ripartizione della spesa corrente tra i vari settori, per funzioni ed interventi, ci si accorge che l'incidenza di queste spese riguarda soprattutto la macchina comunale (20,1%), i servizi sociali (21,9%) e il territorio (22,1%). Buona è anche l'incidenza sull'istruzione (11,7%).
Bassissima è invece l'incidenza in settori quali cultura, sport, viabilità. Rispettivamente 3,1, 2,5%. Pari allo zero addirittura quella del turismo. Stiamo parlando cioè di quei settori che a mio giudizio potrebbero dare a Cassano un'identità in termini di vivacità, vivibilità e di vocazione economica.
Da questo quadro il cittadino non ne esce del tutto vincente, una richiesta fiscale così alta dovrebbe senz'altro rispondere a un'offerta diversificata e ampia.
Inoltre le difficoltà che si hanno per le spese in conto capitale, sempre dal punto di vista del cittadino, significano il ritardo nella manutenzione delle strade, nelle opere di manutenzione, mancati interventi per scuole o altri edifici pubblici, cantieri fermi e quindi più in generale meno lavoro.
Da qui mi riallaccio a quanto dicevo nell'intervento dello scorso consiglio. Se devo immaginarmi la storia di questa Giunta e di questa maggioranza vedo nei primi due anni lo sforzo di mettere ordine nei conti, sforzo che ha raggiunto l'obiettivo, mentre per i prossimi tre vedo tre tipi di azioni, nel quadro naturalmente imprescindibile del programma di governo:
  • un lavoro sulla spesa che vada a tagliare il superfluo, guardi a come si spende e quindi renda la spesa più efficiente. Bisogna continuare nella politica di conservazione dei servizi, cercando però di migliorarli (penso ad esempio all'affidamento al Cem dei servizi di igiene urbana, realizzato nel recente passato, che ha consentito a parità di costi di incrementare il servizio);
  • la destinazione delle economie realizzate con la prima azione a quelle voci sulle quali oggi la spesa incide meno.  
    Aprirebbe la prospettiva della città vivibile e attrattiva. 
    Ciò naturalmente nel quadro della politica per la partecipazione, concretizzando sempre più l'obiettivo di creare una comunità forte. 
    La modalità, a mio parere, dovrà essere quella di creare nuove possibilità per realtà che a loro volta generino ricchezza e producano quindi entrate per il comune;
  • per quanto riguarda la terza azione, tengo a premettere che sono molto scettico, per usare un eufemismo, circa la modalità con cui la destra utilizza l'argomento tasse, rimane assurdo però il fatto che la sinistra si faccia scavalcare continuamente sul tema. 
    Ritengo dunque che le due azioni appena descritte debbano portare anche a una diminuzione graduale di imposte e tasse. Non è pensabile infatti che lo scenario della città vivibile e attrattiva e il rilancio dell'economia possano iniziare nel clima e nella condizione dei sacrifici, quest'ultimi tra l'altro sempre a discapito dei soliti noti.

    Ci tengo infine ad esprime una riflessione sulla situazione politica attuale.
    Questo nuovo governo è per me una vera incognita, non credo comunque che la situazione per gli enti locali possa mutare radicalmente a breve, anche a seguito di un allentamento dell'austerità da parte dell'Europa. Bisogna portarsi avanti e iniziare il prima possibile questa sfida. E io credo che i nostri amministratori abbiano tutte le capacità per farlo."

Questa la documentazione per chi fosse interessato.

venerdì 17 maggio 2013

RILANCIO IDV. MOZIONE CONGRESSUALE "LE ALI DEL GABBIANO". NICCOLO' RINALDI CANDIDATO ALLA SEGRETERIA DEL PARTITO.

L'Italia dei Valori è pronta al rilancio.
A giugno, precisamente nelle giornate del 28, 29 e 30, si terrà il Congresso Nazionale.
Due i cambiamenti certi: un simbolo rinnovato, che non porterà più il nome di Antonio Di Pietro, e un nuovo segretario, scelto democraticamente dalla base.
Credo che per rialzarsi veramente non bastino iniziative di facciata. L'Italia dei Valori è una forza politica che ha lottato veramente per cambiare una politica chiusa e corrotta.
Non si possono però negare limiti, incoerenze ed errori.
Perchè un partito possa definirsi realmente uno strumento di democrazia, servono condivisione, organizzazione e una dialettica che si muova sempre dal basso verso l'alto.
Dalla base agli organi dirigenti, dalla società alle istituzioni.
Ho deciso per questo di sostenere la mozione congressuale “Le ali del gabbiano” di Niccolò Rinaldi, eurodeputato per Idv e vicepresidente dell'Alde (gruppo parlamentare europeo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa).


Il documento contiene l'idea di un partito che si struttura, ma in modo diverso da quelli tradizionali. Si punta a un partito “leggero” e legato al mondo delle conoscenze. Viene proposto un emendamento alla statuto per introdurre una consulta della cultura composta da personalità esterne o iscritte, che rinnovi il rapporto attualmente contorto tra politica e mondo della cultura e che aiuti il partito nell'analisi dei processi sociali e culturali e nell'elaborazione di politiche adeguate"
Emergono un'idea di Paese e le proposte concrete per realizzarla, in pieno spirito Italia dei Valori, per far tornare l'Italia ad essere protagonista in Europa e nella modernità.
Anziché proseguire nel commento, pubblico alcuni passaggi cruciali della mozione, che bene rendono la ricchezza e la complessità della prospettiva che si vuole aprire.
Prima aggiungo però un mio auspicio.
Mi auguro che coloro che sostengono questa mozione lavorino anche per costruire una sinistra unita, entrando in quella discussione che vuole ricostruire un'agenda in cui tutti possano riconoscersi. Il soggetto unico della sinistra è un progetto in cui bisogna credere.
Dico questo perchè non riesco proprio ad immaginarmi l'ennesimo partitino che si parla addosso isolandosi nella marginalità.

Passaggi chiave della mozione:

CHI VOGLIAMO RAPPRESENTARE

“Quell'Italia che non ha rete, che a fine mese non sa se prenderà lo stipendio o se riuscirà a pagare gli stipendi; l'Italia di chi non ha santi in paradiso e non sa come costruire il proprio futuro ed aiutare i propri figli in cerca di lavoro; l'Italia dei precari e degli esodati, delle pensioni minime, l'Italia di chi non si rassegna, di chi vuole migliorare, di chi appartiene ancora e faticosamente alla classe media, ma vede un'intera vita di lavoro vanificata da un'ingiustizia fiscale crescente. L'Italia di chi diffida delle piazze demagogiche e di chi si sente umiliato al cospetto della schiera di auto blu davanti ai palazzi del potere. L'Italia delle donne che stentano a trovare piena voce in un Paese che ancora non ha pienamente recepito, politicamente e culturalmente, l'emancipazione femminile come la vera e duratura rivoluzione del XX secolo. L'Italia del rispetto della diversità di orientamento sessuale, sbeffeggiata nel diniego di diritti fondamentali; e l'Italia di chi lotta ogni giorno per la sua casa, per la sua famiglia, per il suo lavoro, per la sua dignità di disabile, abbandonato dalle Istituzioni che tagliano formazione e servizi sociali, ma non i costi della casta.”

L'EUROPA ORIZZONTE IRRINUNCIABILE

“... la consapevolezza che il destino del Paese è intrecciato con quello del resto d'Europa, perché l'Europa non è "altra", è anche nostra se sappiamo esserci con autorevolezza e idee. Un'Europa da sottrarre ai poteri forti ma anche alla velleità delle sovranità nazionali, e da restituire, come nella volontà dei padri fondatori, ai cittadini e ai valori della solidarietà e della visione di una vera Federazione di popoli, attraverso l'elezione diretta del Presidente della Commissione, la federalizzazione del debito che compensi l'obbligo del pareggio di bilancio, la creazione di una vera politica estera e di difesa comune che sappia affermare i valori fondanti della nostra convivenza e della pace in un mondo dominato altrimenti da blocchi continentali e logiche diverse."

LOTTA AI DIFETTI NOSTRANI

“... occorre saper distinguere tra quanto dobbiamo chiedere all'Europa e quello che invece spetta interamente a noi, a quei compiti per casa su cui abbiamo troppo a lungo indugiato. Al cospetto del colossale debito pubblico contratto da un Paese che ha preferito a lungo far vivere una parte del suo sistema al di sopra delle proprie possibilità, l'Italia deve inquadrare con attenzione le emergenze su cui impegnarsi.

  • L'emergenza della lotta contro la corruzione, il cui costo è stimato dalla Corte dei Conti in almeno 60 miliardi annui, lotta che deve riprendere le proposte che IdV ha fatto inascoltata a suo tempo.
  • L'emergenza della lotta alla criminalità organizzata, che continua a prosperare grazie a complicità inammissibili in uno stato di diritto.
  • L'emergenza dell’efficienza della Pubblica Amministrazione.
  • L'emergenza della lotta contro l'evasione fiscale, stimata a oltre 150 miliardi l'anno, da affrontare tanto con misure di emergenza che prevedano anche la confisca delle grandi ricchezze, dei grandi beni immobiliari sottratti al fisco e una lotta senza quartiere contro i paradisi fiscali, quanto con un nuovo patto fiscale con il cittadino e l'impresa, basato su equità e semplicità amministrativa. Un patto che premi i comportamenti virtuosi - chi investe, chi non inquina, chi assume,... - e sia più severo con consumi e comportamenti che rappresentano un costo per la società. Un patto che può funzionare però solo se le risorse chieste ai cittadini non vengano gestite male o peggio.
  • L'emergenza della lotta contro i privilegi della politica e del suo vasto apparato, che hanno da tempo raggiunto livelli che danno la misura dell'ingiustizia sociale e dello sperpero di risorse pubbliche.
  • L'emergenza del mancato o del cattivo uso dei fondi europei, vera sottrazione alla società di miliardi di euro ma anche di buone pratiche e politiche innovative.
  • L'emergenza delle spese che costitusicono dei lussi oggi inaccettabili se non addirittura inutili: dai due milioni al giorno per la missione in Afghanistan, ad alcune commesse militari, dai cantieri per infrastrutture superflue a una spesa corrente del tutto improduttiva in alcuni settori.
  • L'emergenza per un'informazione libera da interessi di vari potentati e quindi una regolamentazione sul conflitto di interessi. Chi è proprietario di testate di informazioni non può essere anche a capo di industrie e/o banche e va stabilito un tetto al numero di concentrazione di proprietà dei media.

    Mettendo mano a questo uso dissennato di denaro pubblico e a queste costose piaghe sociali, i margini di recupero del Paese possono diventare notevoli. 
    E noi vogliamo vedere in Italia la trasparenza della destinazione dei risparmi effettuati, vincolare tagli specifici a investimenti specifici."

DIFESA DELLO STATO SOCIALE

“Nel frattempo, da subito, occorre salvare - letteralmente "salvare" - l'Italia creando almeno quattro aree protette dai tagli e anzi da valorizzare con investimenti adeguati.
I. Rilanciare una filiera della conoscenza - scuola, università, scienza, ricerca, tecnologia, formazione professionale per ogni età, arte e cultura - volano indispensabile tanto per garantire la coesione sociale del Paese quanto per tenerlo al passo con i tempi e offrire all'intellighènzia italiana un diritto di cittadinanza nel suoPaese.
II. Predisporre un porto franco di servizi sociali essenziali e inalienabili - sistema pensionistico, cure sanitarie, assistenza dedicata ai diversamente abili, edilizia sociale, diritto allo studio, ecc. - che coincidono con la dignità che lo Stato deve
rispettare in ogni cittadino e con i valori di solidarietà della nostra Repubblica.
III. Investire nella protezione dell'ambiente e nella salvaguardia del paesaggio e del territorio, al fine di mettere in sicurezza e valorizzare il patrimonio naturale del Paese, ed evitare costi ben maggiori negli interventi a posteriori e nei mancati introiti dovuti alla depauperizzazione del territorio, compreso quello urbano.
Paesaggio e cultura sono due patrimoni su cui possiamo creare enormi occasioni di sviluppo economico, e tanta occupazione.
IV. Dinanzi all'attuale inadeguatezza del sistema bancario rispetto alle esigenze vitali di gran parte della nostra società, mettere in atto delle forme di microcredito diffuse sul territorio, di sostegno finanziario alla micro e alla piccola impresa, di prestiti sull'onore per lavoratori, studenti e famiglie, in modo da stimolare l'iniziativa e lottare contro la diffusione delle nuove povertà.”

LA POLITICA COME DIALOGO E SOSTEGNO RECIPROCO

“Questo e altro serve alla povera Italia. Non sappiamo chi saranno i nostri compagni di strada, ma le ombre del pessimismo e del fatalismo, la cultura della lamentela, non ci appartengono.
Certo, per contrastare il declino, non si può essere soli.
Spesso indispensabili per assicurare la vittoria al centro-sinistra, ne siamo stati esclusi, con le conseguenze elettorali per la coalizione che dovrebbero indurre a un ripensamento da parte di tutti. Sempre tra i primi a smascherare la casta, siamo stati sbeffeggiati da chi abbiamo rispettato e aiutato. La politica italiana dimostra che la cultura di vero sodalizio è ancora da capire, in un centro-sinistra e in una protesta che nelle sue divisioni favorisce da anni la destra.”

RICONOSCIMENTO DI LIMITI ED ERRORI

“Ma la responsabilità è comune, e il partito dovrebbe dichiararlo a voce alta. L'Italia dei Valori ha pagato un prezzo molto alto per i suoi sbagli anche nel non riuscire a essere diversa nel rispetto degli alleati. In alcune occasioni, con il suo insostituibile lavoro di denuncia e di proposta, ha compiuto un passo più lungo di quanto la sua credibilità e la sua integrità permettessero.”

COLLOCAZIONE E CULTURA POLITICA

"Un Congresso serve anche a fare ordine rispetto a cattive abitudini. E a riaffermare che l'identità dell'Italia dei Valori è di pensiero e azione, è di un partito di centrosinistra, laico e federalista, attaccato al rispetto della legalità come passo
indispensabile per ricostituire un Paese dove le regole sono a volte violate dallo stesso Stato.
Un partito a vocazione di governo, come dimostrano non solo la partecipazione a molte giunte e al secondo governo Prodi, ma soprattutto la volontà di contribuire alla soluzione dei problemi italiani. Il grande dono che ci è concesso, crescendo, è quello di non perdere le altre età che abbiamo vissuto, ma anche di saperne trarre le dovute lezioni. La grande responsabilità che ne deriva è di saper affrontare il futuro con la consapevolezza di cosa è cambiato e di cosa ci aspetta".

IL MOTTO

"Fai quel che devi, e accada ciò che può"

lunedì 6 maggio 2013

ORDINE DEL GIORNO PER LA REALIZZAZIONE DELL'AULA STUDIO

Nel Consiglio del 30 aprile, non ancora terminato, è stato approvato l'ordine del giorno per la realizzazione dell'aula studio.
Questo il testo del documento, da me presentato, che contiene la descrizione della vicenda che ha portato alla sua discussione all'interno dell'assemblea e le direttive per la Giunta al fine di ottenere una  soluzione definitiva.



CONSAPEVOLI

che va rafforzata nella cultura italiana la nozione di studio come esperienza, oltre che istruttiva, formante il “carattere” e la personalità degli individui;

che tale risultato passa anche dall'assorbimento concreto nella nostra cultura delle parole di Antonio Gramsci: “Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza."


PREMESSO

che la comunità degli studenti a Cassano è molto numerosa;

che, ad oggi, l'aula studio della biblioteca di Cassano d'Adda ha dimostrato in più occasioni di non riuscire a rispondere alle esigenze degli studenti:
  • il servizio allo studio non viene garantito il lunedì, giornata di chiusura della biblioteca;
  • la biblioteca non riesce a offrire un servizio a orario continuato che copra tutti i giorni della settimana, andando così incontro ai mutati stili di vita (studenti-lavoratori, studenti obbligati alla frequenza dei corsi, lavoratori che devono cimentarsi in aggiornamenti professionali);
  • la biblioteca ha difficoltà nell'offrire un numero adeguato di posti a sedere, soprattutto nei periodi di esame;
  • la struttura dell'edificio bibliotecario non riesce a garantire il silenzio e l'isolamento necessari;

che la Giunta, su richiesta degli stessi studenti (come attestano le diverse richieste effettuate all'Ufficio Cultura, i colloqui avuti e le richieste consegnate personalmente al Sindaco) ha individuato delle soluzioni provvisorie al problema attraverso la concessione del salone della biblioteca prima e di alcune sale di Palazzo Berva poi;

che queste soluzioni parziali sono arrivate ad accogliere, soprattutto nelle giornate di lunedì e nei periodi d'appello, fino a una sessantina di studenti;

che la frequenza numerosa degli studenti dimostra la necessità di trovare in modo stabile e definitivo una soluzione all'uopo.

CONSIDERATO

che la disponibilità di locali appositamente dedicati alle attività di studio offrirebbe una nuova e importante proposta, capace di rispondere all'aumento della popolazione giovanile che si registra a Cassano, come evidenziano molti documenti approvati dall'assemblea comunale;

che dalla relazione del 2011 della responsabile del servizio bibliotecario emerge che: “Come sapete, nella nostra biblioteca è presente una sala di studio, con 32 posti, riservata agli studenti. Sono inoltre presenti dei tavoli tra gli scaffali, che sarebbero destinati a qualsiasi utente, ma che sono costantemente occupati da studenti (per un totale di 26 posti); inoltre, in sezione ragazzi ci sono altri 19 posti, spesso occupati da studenti più grandi. È evidente che la nostra biblioteca, con orari di apertura più ampi rispetto alle altre biblioteche della zona e con un ambiente più gradevole, attira un flusso studentesco superiore alle proprie possibilità. Per questo motivo all'utenza studentesca, che fa un uso solo residuale dei servizi della biblioteca, andrebbe offerto uno spazio ad hoc: una sala con tavoli, sedie, prese per PC, riscaldamento/condizionamento, apribile in modo indipendente dalla biblioteca, ma non necessariaemente separata da essa.”

che la soluzione sperimentata di Palazzo Berva riesce a colmare le carenze dell'istituzione bibliotecaria, ma che per garantire nel tempo risposte, anche alle eventuali richieste future, sia necessaria da parte dell'amministrazione l'individuazione di spazi stabili da destinare e attrezzare appositamente allo scopo;

che alla soluzione sperimentata di Palazzo Berva il mondo dei giovani studenti cassanesi ha risposto con entusiasmo, pur evidenziando il disagio della necessità di condivisione con le altre attività presenti in Palazzo Berva, che non sempre collimano con i tempi relativi alle esigenze di studio.


VALUTATO

che il problema degli spazi pubblici destinati e da destinarsi alle varie attività ritenute di interesse collettivo è una questione che l'amministrazione comunale intende affrontare in modo completo al fine di razionalizzare gli stessi per soddisfare le diverse esigenze che verranno ritenute meritevoli;

che nella valutazione sarà necessario riconoscere l'esigenza dell'aula studio per la Città di Cassano fra le iniziative da ritenersi prioritarie e meritevoli;

che nella considerazione di realizzare l'aula studio si dovrà tener conto della necessità di rendere compatibile l'iniziativa con le attività della biblioteca che spesso risulta congestionata per le valide e numerose attività rivolte ad un pubblico molto ampio e diversificato;

che per quanto premesso lo spazio da individuare per l'aula studio dovrà essere centrale e collocato all'interno dei luoghi pubblici e culturali della città;

che in attesa dell'individuazione e allestimento dell'aula studio in modo stabile e definitivo sarà necessario garantire il continuo dell'esperienza in atto presso Palazzo Berva, pensando anche ad un allestimento minimale che ne favorisca l'utilizzo;

che l'utitizzo di Palazzo Berva in questa fase transitoria dovrà comunque essere regolato in: orari, modalità di gestione, responsabilità, garantendone la corretta fruizione e gestione;

che quanto esposto è in piena sintonia con le linee programmatiche dell'amministrazione e che l'iniziativa andrebbe a completare la visione di vivibilità e socialità nella rivitalizzazione del centro storico con una particolare attenzione al target giovanile.


CONSIDERATO

che la scelte esposte richiedono un bassissimo costo economico.


IL CONSIGLIO COMUNALE CHIEDE

che la Giunta, nel lavoro di ricognizione e razionalizzazione degli spazi pubblici, si impegni a trovare una soluzione congrua per l'aula studio sulla scorta di quanto detto sopra;

che nei prossimi 30 giorni, possibilmente prima del nuovo periodo di appelli universitari e dell'esame di stato di maturità (maggio-giungo), la Giunta adotti una delibera attraverso la quale regolamenti, per la fase transitoria, l'utilizzo di alcune sale di Palazzo Berva alla funzione di aula studio garantendo e migliorando l'esperienza in atto;

che vengano destinate le risorse necessarie nel bilancio previsionale 2013 per un allestimento minimale delle sale destinate all'aula studio;

che entro il mese di settembre si arrivi ad una soluzione definitiva capace di rispondere alle esigenze e ai numeri evidenziati.

CONSIGLIO COMUNALE 17/4/2013

Nell'adunanza del 17 l'assemblea ha votato le aliquote Imu per l'anno 2013.
Affrontiamo subito la questione per poi spiegare anche il secondo punto all'ordine del giorno, in materia di trasparenza.

AUMENTO ALIQUOTE PER LE CATEGORIE
CATASTALI D

Le aliquote Imu sono rimaste uguali a quelle scelte in passato dall'Amministrazione, con la sola eccezione della categoria D.
Per quest'ultime si è deciso un aumento nel limite massimo permesso, cioè lo 0,30%.
Questi gli immobili che le legge fa rientrare nella categoria:

D/1 Opifici 
D/2 Alberghi e pensioni (con fine di lucro) 
D/3 Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di
lucro) 
D/4 Case di cura ed ospedali (con fine di lucro) 
D/5 Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro) 
D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro) 
D/7 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività 
industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali 
trasformazioni. 
D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività 
commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali 
trasformazioni. 
D/9 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati 
soggetti a pedaggio. 
D/10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.



Questo invece il prospetto di sintesi con tutte le aliquote:

- Abitazione principale e relative pertinenze                0,35%
- Fabbricati rurali ad uso strumentale                           0,20%
- Unità immobiliari di società cooperative a 
proprietà indivisa adibite ad abitazione 
principale e relative pertinenze                                     0,40%
- Unità immobiliari ad uso produttivo
appartenenti al gruppo catastale D                                1,06%
- Altri immobili                                                              0,86%


La maggioranza ha scelto di continuare sulla strada di non colpire la prima casa.
Ho già spiegato in altri post il problema in questa fase di far quadrare il bilancio e le difficoltà dei Comuni.
L'aumento sulle categorie D rientra in quei ragionamenti, a maggior ragione alla luce di un nuovo taglio di finanziamenti provenienti dallo stato, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 600.000 euro. 
La scelta, visti i soggetti su cui ricade, oltre ad aiutare le casse locali, penso vada nella direzione dell'equità. 
Non può negarsi però che l'aumento delle tasse, in questa fase, non fa altro che essere un ulteriore limite alla ripresa economica.

In vista del bilancio che si approverà a giugno è giusto dal mio punto di vista, ed è ciò che ho fatto con il mio intervento, fare un ragionamento più ampio.
É evidente ormai l'infelice compito che è stato assegnato agli enti locali dal governo centrale, cioè quello di esattori. 
Penso che tutti i cittadini abbiano avvertito chiaramente nell'ultimo periodo il peso delle imposte e delle tasse: addizionali comunali e regionali, IMU, tra poco la Tares (il tutto in un contesto di pressione fiscale invariata da anni ormai).
La dirigenza politica nazionale ha scaricato sui livelli democratici più bassi l'opera di risanamento. 
Ricordo che parte dell'Imu non rimane ai comuni e che l'Italia arriva da un Governo tecnico e da un'incapacità dei partiti di prendere decisioni che diano la spinta per il rilancio. 
La situazione post elettorale è emblematica.
Non bisogna poi dimenticare i tagli dell'ultimo periodo e il Patto di Stabilità.
Il Comune di Cassano e l'attuale amministrazione non hanno certo potuto sottrarsi a questa logica, anche per le scelte sconsiderate della passata Giunta.
Ora però fare di queste condizioni paradossali una giustificazione perenne sarebbe un errore molto grave. 
Se l'Italia si trova in questa situazione non è certo colpa di una sola parte politica.
La responsabilità quando si arriva così in basso non può che essere collettiva. 
É innegabile che l'Italia abbia rappresentato e rappresenta un esempio di cattiva gestione della cosa pubblica sotto diversi aspetti.   La misura in cui l'Europa ci ha detto di lavorare in molti casi è profondamente negativa, ma ci sollecita a vivere in modo sempre più serio il contesto e la convivenza europei e a superare i nostri fardelli.
In questa situazione nessuno può pensare di rimanere aggrappato disperatamente ai propri convincimenti.
La sinistra deve quindi evitare di negare i tagli a prescindere, naturalmente utilizzando criteri che differenzino tra le varie voci, e deve soprattutto effettuare un lavoro di verifica dei centri di spesa che porti a recuperare ciò che investiamo male o in modo superfluo. 
Bisogna lavorare per una maggiore efficienza della spesa, senza arrivare a tagliare i servizi, anzi cercare in questo modo di migliorarli.

DELIBERA ALIQUOTE IMU

MISURE ANTICORRUZIONE

Il Consiglio ha anche approvato una delibera che introduce delle procedure interne al funzionamento della macchina comunale volte a prevenire fenomeni di corruzione.
Il mio voto è stato favorevole perchè la responsabilizzazione della pubblica amministrazione è una giusta soluzione per prevenire il problema.
Penso però, che per affrontare la piaga della corruzione seriamente, servano innanzitutto norme penali effettivamente dissuasive. 
Per chi voglia entrare nei dettagli tecnici, questa la delibera.

PRIME MISURE ANTICORRUZIONE