lunedì 19 marzo 2012

CONSIGLIO COMUNALE DEL 29/2/2012 (II atto)

Nella serata del 7 marzo è stata conclusa la seduta del Consiglio comunale del 29 febbraio, interrotta per problemi all'illuminazione dell'aula.
Tra gli argomenti più importanti affrontati, vanno menzionati in questo inizio di post le novità in materia di tesoreria unica, la discussione sull'IMU e il dibattito sul referendum relativamente alle questioni urbanistiche.

LA CONTRARIETA' DEL CONSIGLIO COMUNALE ALL'OBBLIGO DI TRASFERIMENTO DELLE DISPONIBILITA' LIQUIDE DEL COMUNE ALLA TESORERIA STATALE

Con uno dei suoi ultimi provvedimenti il governo Monti ha stabilito il ripristino della Tesoreria Unica Statale.
E' stato introdotto l'obbligo per gli enti locali di versare le proprie disponibilità liquide esigibili allo stato centrale.
La Lega Nord ha presentato una mozione attraverso la quale ha richiesto al Consiglio di esprimere la propria contrarietà a questa scelta governativa.
Pur condividendo la sostanza del documento, come maggioranza abbiamo presentato una mozione parallela non votando il testo leghista.
Ciò per due ordini di ragioni:

1) quella della Lega era una mozione neutra. Neutra allo scopo di coprire il passato politico recente. Gli sbandieratori del federalismo poco hanno fatto per gli enti locali quando si sono trovati al potere, lasciando i comuni in balia del meccanismo perverso del Patto di Stabilità.
Il Patto di stabilità è ciò invece che la nostra maggioranza considera il vero problema poiché impedisce ai comuni virtuosi, come quello di Cassano, di utilizzare le risorse disponibili per rilanciare il sistema socio-economico e consentire così una amministrazione “serena” della cosa pubblica;

2) con la sua mozione poi la nostra maggioranza ha condiviso le preoccupazioni sollevate in questo periodo dall'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ma si è anche smarcata dall'invito dell'associazione dei comuni alla disobbedienza civile. Per l'Anci infatti gli enti locali avrebbero dovuto intimare il proprio tesoriere a non rispettare l'obbligo di legge, e questo, francamente, non ci sembrava un comportamento all'altezza delle istituzioni.


DISCUSSIONE SULL'IMU

Anche sull'argomento IMU (Imposta Municipale Unica) è stata presentata una mozione dalla Lega Nord.
Attraverso di essa i consiglieri leghisti hanno richiesto al Consiglio di votare la riduzione al minimo consentito dalla legge dell'aliquota per il calcolo dell'imposta sulla prima casa.
Il gruppo dell'Italia dei Valori ha espresso la propria contrarietà per questi motivi:

  • ci sentiamo lontani da un tipo di politica che gioca ipocritamente sul portafoglio dei cittadini, una politica che non si sofferma mai a riflettere sul merito dei problemi e inserisce ogni questione nella categoria della propaganda. Eppure Fabio Colombo e Andrea Moretti sanno perfettamente quelle che sono le difficoltà economiche del Comune, come del resto sono a conoscenza del fatto che l'IMU è stata voluta proprio dal loro partito per l'attuazione del federalismo fiscale, introdotta da Tremonti, Ministro dell'Economia del governo dalla Lega sostenuto;
  • la Giunta Maviglia è riuscita quest'anno a mantenere attivi tutti i servizi offerti dal comune, l'aumento o la diminuzione delle tasse è qualcosa che va fatto per una sana gestione del bene comune e non nella logica del voto.

REFERENDUM SU QUESTIONI URBANISTICHE

Sempre la Lega ha presentato un ulteriore mozione per l'utilizzo dello strumento referendario relativamente alle politiche urbanistiche.
Nello specifico è stata richiesta la modifica dell'art. 37 dello Statuto comunale, che attualmente non consente il referendum su piani territoriali e urbanistici, dando così la possibilità ai cittadini di esprimersi.
Nel mio intervento ho definito la mozione strumentale e demagogica.
La domanda è: perchè i signori leghisti non hanno mai espresso tanta enfasi per la partecipazione dei cittadini sulle questioni urbanistiche (si pensi ad esempio all'area ex Veca, al Pgt firmato Moriggi, all'area del Linificio) nella scorsa amministrazione?
Nelle dichiarazione di voto alla mozione ho inoltre precisato il pensiero del nostro gruppo politico sul Linificio. In diverse circostanze anche noi abbiamo chiesto il coinvolgimento dei cittadini attraverso il referendum.
È evidente che il referendum non deve mettere in discussione il recupero dell'area.
Della riqualificazione parla chiaramente il programma della maggioranza eletta, cioè votata dalla gran parte dei cittadini cassanesi.
Il referendum non deve a nostro giudizio essere utilizzato in modo populistico, ma in modo serio.
La forma da utilizzare è per noi quella consultiva. L'indirizzo dato dai cittadini dovrebbe riguardare la destinazione pubblica del progetto di recupero.
La nostra idea è quella di far scegliere tra una gamma di alternative di intervento, proposte anche dagli stessi cittadini, selezionate dalla Giunta supportata dal PIM.
L'ho detto anche nell'intervento in Consiglio, per noi la Giunta è l'unico soggetto capace di valutare costi e sostenibilità ambientale di ogni futura costruzione.
Va infine detto che, come ricordato dalla Consigliera Marina Coppo, in questo momento il nostro statuto è in fase di revisione.
Predisporre uno strumento referendario in grado di far ben esprimere i cassanesi sarebbe un'altra bellissima dimostrazione del grande lavoro che si sta effettuando sulla partecipazione.
Un'altra prova che si andrebbe ad aggiungere al continuo dialogo che si sta avendo con le consulte e all'introduzione dei Comitati di Frazione.


INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE




LE RISPOSTE DELLA GIUNTA


2) Ha risposto il Sindaco. Roberto Maviglia ha detto che si sta predisponendo il Piano Urbano del Traffico e che la fognatura verrà studiata accuratamente. Il Sindaco ha precisato che l'eternit è presente da anni e che il Comune, insieme con la proprietà, sta lavorando per un piano di smaltimento.
Ha aggiunto che renderà noti i tempi in Consiglio.

3) Ha risposto l'Assessore Vito Caglio. E' stato risposto che tenuto conto dello spazio sperimentale attualmente utilizzato sono stati ascoltati i commercianti e istituito il bando. Al momento le richieste sono 19.

giovedì 1 marzo 2012

CONSIGLIO COMUNALE DEL 29/2/2012 (I atto)

Il Consiglio Comunale di ieri sera è stato sospeso per problemi di illuminazione dell'aula consiliare.
La seduta, per la discussione dei punti dell'ordine del giorno rimanenti, è stata rinviata a mercoledì prossimo.

Unico punto affrontato è stato quello relativo al Piano di Governo del Territorio e al recupero delle aree dismesse. Il punto più importante insomma, rispetto al quale ogni consigliere è intervenuto per alimentare la discussione.
Questo il mio intervento contenente la posizione in merito dell'Italia dei Valori:

"Grazie Presidente,
la nostra forza politica vuole innanzitutto esprimere la soddisfazione per le modalità attraverso le quali la Giunta sta perseguendo l'obiettivo del CONSUMO ZERO DEL TERRITORIO. Anche laddove c'è l'idea di una pur minima espansione, ciò avviene secondo una logica di sostenibilità, inserita in un pensiero progettuale complessivo, e non, parlando in modo molto brutale, per gli interessi di pochi.
Rispetto al PGT ci sentiamo di fare due osservazioni.
La prima è relativa alle attività produttive.
Il PGT deve pensare a come valorizzare la zona industriale di Cassano e dunque il lavoro. Governare e pianificare lo sviluppo del territorio significa per noi preoccuparsi anche di come possono essere prodotte occupazione e ricchezza.
Pensiamo sia sbagliato pensare che la tematica dell'impiego appartenga ad altri livelli democratici.
L'altra osservazione riguarda quanto detto dall'Assessore Caglio sull'espansione edilizia a Cascine San Pietro.
Stiamo parlando di una frazione gravemente colpita negli ultimi anni. Crediamo non si tratti più semplicemente di sentire il parere della popolazione o di dare l'idea del dialogo, ma che sia indispensabile ascoltare. Qualsiasi intervento dovrà svolgersi con il consenso e secondo le direttive dei residenti.
Per quanto riguarda un discorso più generale invece sulle frazioni, il PGT deve assolutamente ragionare sui servizi di cui necessitano i loro abitanti.
Passando invece all'argomento Linificio, la nostra idea è che l'area vada recuperata adesso.
Naturalmente la premessa fondamentale è la previa verifica dell'assenza di rischi idrogeologici.
Ci sentiamo di condivere inoltre due riflessioni politiche con la cittadinanza e il Consiglio.
Innanzitutto, seppur consapevoli della logica imprenditoriale che sottende a investimenti come quelli sul Linificio, il nostro compito è quello di preservare l'interesse della comunità e la storia del territorio che sono il nostro substrato culturale.
Ci chiediamo allora perchè un'area di tale valore sia abbandonata al degrado più assoluto.
E' indispensabile per noi bilanciare questi interessi apparentemente antitetici, ma che in realtà possono coesistere.
Lo abbiamo già detto in passato, la collettività deve essere coinvolta e riuscire ad esprimersi. Noi crediamo che il referendum sia lo strumento ipotizzabile e non abbiamo preclusioni per qualsiasi altra forma che consenta la partecipazione effettiva.
La seconda riflessione riguarda la logica di sistema nella quale ci si trova ad operare.
Il Comune rispetto a questo intervento ha semplicemente un potere autorizzativo, attraverso il quale dettare i limiti di intervento del privato.
Il Comune non può percorre alcun altra strada, deve necessariamente raggiungere un compromesso con la proprietà.
Ciò in virtù del fatto che il bilancio del Comune vale molto meno dell'intera area Linificio. Qualsiasi ipotesi di acquisto, esproprio, investimento pubblico non è infatti praticabile.
Questo significa a nostro giudizio che il potere contrattuale della collettività è inferiore rispetto a quello del privato, significa che un singolo o poche persone determinano le sorti della comunità.
Significa, in conclusione, che il valore commerciale e la logica aziendale prevalgono sul valore intrinseco delle cose.
Rispetto a questo ci poniamo una domanda alla quale va assolutamente cercata una risposta.
E' questo il ruolo della politica? E' questo il ruolo di chi rappresenta la cittadinanza?"

CONSIGLIO COMUNALE DEL 7/2/2012

Voglio esordire con tre semplici e chiare parole: Lega Nord imbarazzante.
Sulla questione della cittadinanza agli stranieri, i due consiglieri leghisti (Fabio Colombo e Andrea Moretti) hanno espresso il meglio di sé, mettendo in mostra, nel caso non si fossero ancora capite, la distanza totale del loro partito dalla realtà e la solita disgustosa propaganda xenofoba.
E' da segnalare in questo inizio di resoconto anche l'approvazione del regolamento dei Comitati di Frazione.

ADESIONE ALLA CAMPAGNA “18 ANNI IN COMUNE” A FAVORE DEI RAGAZZI STRANIERI PROSSIMI ALLA MAGGIORE ETA' RESIDENTI A CASSANO D'ADDA

Il Consiglio ha approvato l'adesione alla campagna “18 ANNI IN COMUNE”.
Si tratta di un'iniziativa consistente nel comunicare ai ragazzi figli di genitori stranieri, prossimi alla maggiore età, la possibilità di dare avvio al procedimento per la cittadinanza italiana.
L'iniziativa a Cassano ha riguardato 2 soli giovani.
Come penso abbiate capito dall'introduzione di questo post, l'indignazione leghista è dilagata attraverso i soliti argomenti retorici, io direi anche molto tristi.
Il consigliere Moretti, ad esempio, ha detto che c'è poco da vantarsi, che sarebbe molto meglio impegnarsi per tutelare l'identità del territorio.
Io penso questo, ed è ciò che ho detto nel mio intervento: quando si parla di diritti fondamentali, che garantiscono pari opportunità, è vietato strumentalizzare perchè le persone vengono prima di ogni ragionamento politico. 
Si tratta poi di aderire alla realtà. Gli stranieri in Italia, oltre ad essere una bellissima realtà culturale e sociale, sono una importantissima realtà produttiva che contribuisce quotidianamente al benessere di tutti.
Per quanto si voglia cercare di creare la paura del diverso, già oggi le nuove generazioni stanno crescendo e si stanno confrontando con questa realtà, che è una risorsa, non un problema.

Questo il documento approvato. "18 ANNI IN COMUNE"

APPROVAZIONE DEL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITA' E DEL REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ECONOMATO.


APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO DEI COMITATI DI FRAZIONE

I Comitati di Frazione saranno gli organi rappresentativi dei territori di Cascine San Pietro e Groppello.
Il regolamento che è stato approvato il 7 febbraio ne disciplina elezioni, composizione e funzioni.
L'idea dei comitati va inserita nel progetto più ampio della maggioranza di rendere la partecipazione e l'esercizio della democrazia sempre più effettivo e reale.
Rispetto a questo c'è grande coerenza ed impegno: le consulte lavorano ormai da mesi confrontandosi con gli assessorati, mentre la Commissione per la modifica dello Statuto Comunale, di cui faccio parte, sta cercando, oltre a rendere istituzionali i comitati (quindi qualcosa di indipendente dai vari governi che si succederanno alla guida di Cassano), di introdurre ulteriori strumenti affinchè la democrazia non sia qualcosa che si interrompe al momento delle elezioni.

REGOLAMENTO COMITATI DI FRAZIONE

INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE


2) Interpellanza in merito alla violazione degli artt. 5 e 6 regolamento dell'Istituzione Belvedere (Lega Nord)

 


RISPOSTE DELLA GIUNTA

1) L'Assessore Caglio ha spiegato che a seguito delle dimissioni da socio non ha più rapporti formali con la cooperativa Ellepikappa.
Ha tenuto inoltre a precisare che l'attacco politico sul conflitto d'interessi è piuttosto assurdo visto che le 333 preferenze ottenute sono proprio il frutto di 25 anni di lavoro nel terzo settore, frutto del suo impegno nella comunità.

2) Roberto Maviglia ha spiegato che a seguito degli interventi legislativi in materia di liberalizzazioni erano molte le perplessità legate alla natura giuridica dell'Istituzione Belvedere e che,
scartate le varie ipotesi alternative esplorate, la Giunta ha deciso di procedere alla nomina del consiglio di amministrazione.
Il Sindaco ha chiarito che è da escludersi la violazione di norme perchè l'Istituzione è da considerarsi organo strumentale, cioè da considerarsi come un ufficio comunale.

3) E' stato spiegato che la collocazione del palco in una zona della piazza diversa dal solito era funzionale proprio al rispetto del vincolo.