mercoledì 2 novembre 2011

IL PENSIERO DI PIER PAOLO PASOLINI

Oggi sono 36 anni dalla scomparsa di una delle più importanti "voci contro" del nostro paese, 36 anni dalla morte dell'intellettuale che più di tutti comprese la violenza del nuovo potere dei consumi.

Come ricordarlo se non con la sua splendida prosa portatrice di un pensiero lucido e purtroppo molto attuale. 



"Il cambiamento consiste nel fatto che la vecchia cultura di classe (con le sue divisioni nette: cultura della classe dominata, o popolare, cultura della classe dominante o borghese, cultura delle elites) è stata sostituita da una nuova cultura interclassista: che si esprime attraverso il modo di essere degli italiani, attraverso la loro nuova qualità di vita. Le scelte politiche, innestandosi nel vecchio humus culturale, erano una cosa: innestandosi in un nuovo humus culturale sono un'altra... Chi ha manipolato e radicalmente (antropologicamente) mutato le grandi masse contadine e operaie italiane è un nuovo potere che mi è difficile definire: ma di cui sono certo che è il più violento e totalitario che ci sia mai stato: esso cambia la natura della gente, entra nel più profondo delle coscienze. Dunque, sotto le scelte coscienti, c'è una scelta coatta, “ormai comune a tutti gli italiani”: la quale ultima non può che deformare le prime."
 


"Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia." 

PIER PAOLO PASOLINI