venerdì 2 agosto 2013

CONSIGLIO COMUNALE 30/7/2013

Martedì sera il Consiglio comunale ha votato il POFIT (Piano dell'offerta formativa integrata territoriale) e la contrarietà alla richiesta di ampliamento della cava di prestito.
Parto dalla cava.

RICHIESTA DI AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI PRESTITO IN ZONA CASCINA CESARINA

Il 14 giugno è stata presentata a Regione Lombardia, e per conoscenza anche al Comune di Cassano d'Adda, la richiesta di ampliamento della cava di prestito in zona Casina Cesarina per 480.000 metri cubi.
I rappresentanti della Bre.Be.Mi. hanno spiegato al Sindaco che l'esigenza della nuova cava è nata dalla mancanza di materiali per alcuni lavori complementari alla Bre.Be.Mi, in particolare la riqualificazione della Rivoltana.
Il materiale inerte doveva essere fornito da una ditta appaltatrice.
Questa è risultata inadempiente e il consorzio B.B.M. ha rescisso il contratto con essa individuando in una nuova cava di prestito la modalità per ovviare al problema.
Di qui la richiesta alla Regione.
Quest'ultima è chiamata a stabilire se questo ampliamento sia o meno da assoggettare alla valutazione di impatto ambientale.
A giudizio del nostro gruppo e della maggioranza il quantitativo dei 480.000 metri cubi non può considerarsi casuale.
Il limite fissato dalla normativa per l'obbligatorietà della valutazione è infatti di 500.000 mc.
Anche se formalmente è stata presentata come una nuova cava è evidente che si tratta di un ampliamento di quella precedenta, la quale fu sottoposta alla valutazione.
Oltre a ciò sono diversi i motivi per respingere quest'ulteriore danno al territorio cassanese.
Innanzitutto, recentemente, la Provincia ha autorizzato nuove cave (non di prestito).
Oggi il materiale inerte quindi è presente sul mercato, addirittura per ben 4.000.000 di metri cubi e va quindi scartato il rischio che l'opera non venga terminata.
Per quanto riguarda i costi, è evidente che 480.000 metri cubi di materiali, in confronto all'investimento effettuato per l'autostrada e per le opere complementari, sono un'inezia.
Da questi due primi motivi è facile capire come manchino i due requisiti fondamentali richiesti dalla legge regionale sulle cave al di fuori della pianificazione delle istituzioni preposte.
Va aggiunto che le aree dove vuole effettuarsi l'escavazione sono considerate dalla Provincia di Milano agricolo strategiche e la richiesta del Consorzio B.B.M risulta essere anche in contrasto con la scelta del Comune di Cassano che ha deciso l'ampliamento dei confini del Parco Adda Nord, ricomprendendovi proprio quelle aree.
Infine, trattandosi di opere complementari, viene meno anche la vicinanza dal punto di estrazione.
Per questi motivi, con la delibera votata, e che naturalmente pubblico di seguito, il consiglio, all'unanimità, ha espresso la sua contrarietà all'ampliamento, chiedendo che lo stesso venga fatto dalla Provincia, e ha rishiesto alla Regione Lombardia di non autorizzare l'ampliamento richiesto dal Consorzio B.B.M.
Le ragioni prima elencate sono state esposte dal Sindaco Roberto Maviglia e dall'Assessore Andrea Gaiardelli anche nella seduta della Commissione Ambiente della Provincia, la cui convocazione è stata espressamente richiesta dalla Giunta.
Da questa seduta si è avuto un primo segnale positivo. 
Sindaco e Assessore hanno ricevuto l'adesione unanime, rispetto alle argomentazioni proposte, delle istituzioni presenti.
Se ad ogni modo la Regione dovesse ritenere non necessaria la valutazione di impatto ambientale si passerebbe direttamente alla fase autorizzativa.
Qualunque sarà l'atteggiamento della Regione, sono ormai diversi giorni che la Giunta sta percorrendo ogni strada per evitare l'ampliamento.
Il nostro gruppo appoggia naturalmente quest'azione e si opporrà in tutte le sedi idonee a questa scelta.
Approfitto in conclusione per dare un aggiornamento circa lo stato dei lavori nella cava attuale.
Sono stati cavati 1.600.000 metri cubi (2.489.653 mc il limite).
Tra settembre e ottobre dovrebbero finire le attività di escavazione ed entro la primavera si realizzerà la riqualificazione ambientale della zona.


POFIT

Due sono le scelte della maggioranza che caratterizzano il POFIT di quest'anno:
- un'ottimizzazione della spesa senza minimamente intaccare i servizi offerti alle scuole;
- la richiesta alle scuole paritarie  di rendere trasparenti le modalità di utilizzo e le destinazioni del contributo comunale attraverso apposito prospetto fornito dall'Amministrazione.
Per quanto riguarda questa seconda scelta, mi sono incaricato personalmente di portare in maggioranza la questione.
A mio giudizio la relazione fornita all'Ufficio Cultura dalle scuole "Mons. Timoteo Telò" e "Sant'Antonio" non può essere paragonata al dettaglio dei dati forniti dalla scuola pubblica.
La delibera richiede che il prospetto venga presentato entro il 30 settembre per quest'anno ed entro il termine di approvazione del Pofit per i successivi.
Appena verranno presentati provvederò a pubblicarli.
Con questa scelta si è anche osservata la normativa introdotta dalla legge cd. "anticorruzione", che richiede la massima trasparenza nel caso di contributi pubblici.
Riporto il mio intervento in assemblea.
Con esso ho espresso anche una riflessione circa la conformità della realtà del sistema scolastico rispetto all'art. 33 della Costituzione.
Mi auguro che tutte le istituzioni cassanesi la prendano in considerazione nel prossimo futuro.

"Grazie Presidente,

la scelta del Comune di Cassano di contribuire al sostegno e all'arricchimento dell'offerta formativa delle scuole mi rende molto orgoglioso.
Tra l'altro questa è una scelta che si ripete da molti anni e credo sia corretto darle maggiore rilevanza affinchè i cittadini ne abbiano chiara conoscenza.
Dicevo orgoglioso perchè penso che l'investimento nella scuola e nella cultura sia il migliore per realizzare gli obiettivi della crescita di una comunità e della sua tenuta e coesione.
Da un punto di vista materiale certo, i risultati di questo tipo di investimenti non sono evidenti, ma il beneficio sociale è a mio giudizio massimo.
Per quanto riguarda le scelte di quest'anno sono due quelle da sottolineare.
La razionalizzazione della spesa effettuata anche in questo settore e la richiesta alle scuole paritarie di un prospetto che renda trasparente le modalità di utilizzo e la destinazione del contributo comunale.
140.000 euro recuperati attraverso l'opera di ottimizzazione sono un risultato veramente consistente, soprattutto se si tiene in considerazione il fatto che i servizi essenziali, non sono stati minimamente intaccati.
Relativamente alla seconda scelta, credo che finalmente si vada a realizzare una parità di trattamento effettiva tra la scuola pubblica e la paritaria.
Il dettaglio dei dati forniti dalla prima non può certamente essere paragonato in alcun modo alle relazioni che le due scuole private forniscono all'amministrazione.
Voglio concludere con una riflessione. Credo che tutti i membri del Consiglio siano al corrente del referendum che si è svolto a Bologna circa il contributo comunale alle scuole.
Attraverso il voto i cittadini hanno chiesto all'amministrazione di finanziare esclusivamente la scuola pubblica.
É di pochi giorni fa la notizia che il Consiglio comunale di Bologna è rimasto comunque fedele alla scelta di sempre, cioè quella di finanziare anche le scuole private.
Credo che quest'assemblea si troverebbe a fare la stessa scelta e ciò perchè il sistema scolastico a Cassano, come in molti altri luoghi d'Italia, è stato strutturato in modo tale che l'iniziativa privata completa quella pubblica.
Ripeto la mia è una riflessione, non voglio minimamente criticare l'operato delle scuole paritarie, anzi credo che svolgano un ottimo servizio, un servizio di qualità. 
Sono molto pragmatico e dato che la scuola pubblica non riesce a far fronte a tutte le richieste il contributo deve considerarsi giusto.
Rimane il fatto che i nostri padri costituenti nella Carta fondamentale hanno usato, ai commi 3 e 4 dell'art. 33, queste parole: 
“Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (comma 3)
“La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali” (comma 4)
A mio parere siamo completamente fuori dal binario delineato dai costituenti e credo che ogni amministratore debba per il futuro riflettere su ciò."